Usa-Israele, cade il ‘muro’ di Netanyahu. Obama: “Tempo di negoziati diretti”

Pubblicato il 6 Luglio 2010 - 19:24 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama e Benjamin Netanyahu

Passata la maretta sul nucleare e sugli insediamenti a Gaza adesso Usa e Israele vanno di nuovo a braccetto. A detta del presidente Usa, Barack Obama, i legami Washington-Gerusalemme sono indistruttibili. Anzi, grazie alla mediazione americana, i negoziati indiretti tra israeliani e palestinesi sfoceranno in un dialogo faccia a faccia, a quanto pare proprio entro settembre, prima che scada una moratoria parziale all’espansione degli insediamenti ebraici.

Almeno di questo è convinto il leader della Casa Bianca, che in un incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ha prospettato anche cieli più limpidi sopra Gaza dopo che Israele ha allentato il blocco sulla striscia: “I materiali edili stanno arrivando più in fretta di quanto pensassimo”. Infatti, secondo la dottrina della ‘sicurezza prima di tutto’ adottata da Gerusalemme, le tubature possono servire a fabbricare razzi, mentre cemento e ghiaia possono essere utilizzati da Hamas per costruire “bunker”.

Obama ha aperto dunque la vecchia strada di sempre a Israele, nonostante nei mesi scorsi ci sia stata qualche tensione sulle nuove costruzioni dei coloni a Gerusalemme est. Washington, dimenticato anche il forfait di Netanyahu al summit sul nucleare di aprile (il più grande dopo la conferenza di san Francisco nel ’45 e il suo silenzio sull’armamento atomico, ”non chiederà mai a Israele di assumersi rischi che possano mettere in pericolo la sua sicurezza”.

Dal canto suo Netanyahu  è ”pronto ad assumersi rischi per la pace” con i palestinesi. Lo stesso spirito di pace però non accompagna l’Iran per cui l’America continuerà a combattere contro la corsa all’uranio arricchito di Ahmadinejad e Israele vuole sanzioni sempre più dure.