Obama in visita in Indonesia: “Felice di tornare, qui mi sento a casa”

Pubblicato il 9 Novembre 2010 - 16:28 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Usa Barack Obama è “tornato a casa” in Indonesia, dove visse quattro anni da giovanissimo, e ha colto l’occasione di una conferenza stampa per intervenire su alcuni dei maggiori nodi della scena internazionale, dai rapporti con l’Islam alle elezioni-farsa in Birmania.

Particolarmente atteso è il suo discorso di domattina (ora locale) in una grande moschea di Giacarta, che rappresenta un nuovo capitolo del suo tentativo di stringere rapporti più saldi col mondo islamico, lanciato con lo storico intervento al Cairo nel giugno 2009.

L’Indonesia è il paese musulmano più popoloso del mondo. “Ho lavorato duro per riparare i legami con le comunità islamiche, ma qualche fraintendimento e qualche diffidenza sono destinate a restare – ha affermato durante la conferenza stampa congiunta con il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono – Sono stati tentativi onesti. Siamo sulla strada giusta ma c’è ancora molto da fare”.

“Quel che cerchiamo di fare è costruire ponti e aumentare la nostra interazione con i paesi musulmani, così che non si parli solo di problemi di sicurezza”, ha aggiunto il presidente Usa. Obama ha quindi criticato l’intenzione israeliana di costruire nuovi insediamenti nella zona araba di Gerusalemme, affermando che “questo tipo di attività non aiutano mai a far progredire i negoziati di pace”. Attenzione anche per le elezioni in Birmania, che per il presidente americano “non sono state libere e giuste”.

Il leader statunitense ha esortato il regime birmano a “liberare subito tutti i prigionieri politici”,tra i quali c’è anche la leader dell’opposizione democratica (che ha disertato il voto) Aung San Suu Kyi. Obama anticiperà la sua partenza dall’Indonesia domani di un paio d’ore, ha confermato la Casa Bianca, per evitare i possibili problemi al traffico aereo provocati dal vulcano Merapi. E’ atteso a Seul dove parteciperà al vertice del G20.

Ecco le immagini del presidente americano insieme a quello indonesiano, Susilo Bambang Yudhoyono: