Olanda nega atterraggio a volo del ministro turco. Ira Erdogan: “Fascisti”

di redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2017 - 13:35 OLTRE 6 MESI FA
Olanda nega atterraggio a volo del ministro turco. Ira Erdogan: "Fascisti"

Olanda nega atterraggio a volo del ministro turco. Ira Erdogan: “Fascisti”

ROTTERDAM – L’Olanda ha negato l’atterraggio al volo del ministro turco degli Esteri, Mevlut Cavusoglu, atteso a Rotterdam per una manifestazione a sostegno del referendum costituzionale in Turchia. Ira del premier turco Tayyp Erdogan che ha bollato gli olandesi come “residui del nazismo e fascisti”.

Secondo quanto riporta la stampa olandese che cita un comunicato del governo, la decisione sarebbe dovuta ai “rischi di ordine pubblico e sicurezza” che la sua presenza nella città comporterebbe.

Poco prima del volo, alla tv turca, Cavusoglu aveva minacciato ritorsioni: “Se il mio permesso di atterraggio viene negato, le nostre sanzioni politiche ed economiche contro l’Olanda saranno dure”.

Il governo olandese, che aveva allertato già nei giorni scorsi la Turchia, stava cercando una soluzione alternativa alla manifestazione di Rotterdam. Ma Ankara, stando a quanto riferisce la stampa olandese, non ha collaborato ed è andata avanti con il volo previsto del ministro.

Cavusoglu era atteso alle 18 a Rotterdam, dove avrebbe dovuto tenere un discorso alla residenza del console turco, per fare campagna, presso i suoi concittadini espatriati, a favore del sì al referendum del 16 aprile in Turchia, che darebbe più poteri ad Erdogan.

“Il Governo olandese non ha obiezioni a incontri nel nostro Paese per informare sui temi del referendum, ma questo non deve contribuire ad alimentare tensioni nella nostra società. Chi vuole organizzare incontri deve aderire alle istruzioni delle autorità competenti, in modo che l’ordine pubblico e la sicurezza possano essere garantiti”, si legge nel comunicato che sottolinea come il governo turco non avrebbe accettato queste regole.

Nei giorni scorsi il leader islamofobo Wilders aveva manifestato davanti all’ambasciata turca proprio per protestare contro la campagna referendaria prevista. Anche il premier Rutte aveva preso posizione contro gli eventi previsti.