Il mistero del viaggio del cardinale Romeo in Cina

Pubblicato il 10 Febbraio 2012 - 18:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Un viaggio in Cina e un complotto (presunto) per uccidere il papa. Il Fatto quotidiano ha pubblicato un articolo su un documento nel quale si parla di alcune affermazioni attribuite al cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, durante un suo viaggio in Cina nel novembre scorso. Durante alcuni colloqui con uomini d’affari italiani a Pechino e altri interlocutori cinesi Romeo, secondo la ricostruzione di Hoyos, avrebbe parlato apertamente della possibilità, data per sicura, che entro dodici mesi il Pontefice sarebbe morto. Un attentato? La genericità delle affermazioni sembra indirizzarsi verso questa eventualità.

Il cardinale Romeo, dopo lo scoop del Fatto, ha confermato di avere fatto, nel novembre del 2011, un ”viaggio privato, della durata complessiva di cinque giorni, nella Repubblica popolare cinese”, come ricostruisce il quotidiano citando un documento anonimo che sarebbe stato fatto pervenire al Papa. ”Del breve soggiorno, che si è limitato alla sola città di Pechino – puntualizza l’arcivescovo di Palermo – sono state opportunamente prevenuti, come da prassi, i competenti uffici della Santa Sede”.

Il cardinale Romeo, arcivescovo di Palermo, non si muove dal suo studio in Curia ma il suo segretario, don Fabrizio Moscato, assicura: ”E’ molto sereno. Tutto quello che c’è da dire su questa vicenda è scritto nella nota”. La preparazione del comunicato, in cui si definiscono ”fuori dalla realtà” le indiscrezioni attribuite all’arcivescovo di Palermo su un complotto contro il Papa, ha modificato l’agenda della segreteria. E’ stato necessario spostare anche l’udienza da tempo programmata con il vescovo romeno Petru Gherghel. Oggi ricorre il quinto anniversario dell’ingresso in diocesi di Romeo. La coincidenza con la ”rivelazione” sul presunto complotto viene sottolineata, ma non commentata, negli ambienti della Curia. L’unica cosa certa è la visita ”privata” del cardinale Romeo in Cina nel novembre 2011. E’ durata in tutto cinque giorni, compresi i due per il viaggio, e il Vaticano era informato di tutto, ”come da prassi” sottolinea don Fabrizio Moscato.