Papa Francisco, doppia sfida: sette e destra reazionaria in Argentina

di Oscar Piovesan
Pubblicato il 18 Marzo 2013 - 06:59 OLTRE 6 MESI FA

 

Cristina Kirchner è volata a Roma: il card. Bergoglio, suo avversario in Argentina, ora è Papa a Roma

Papa Francesco, o Francisco, come chiamano qui in Argentina il nuovo Papa, al secolo Jorge Mario Bergoglio, è primo sotto diversi aspetti:

1. nella scelta del nome, attraverso il quale si riconosce nel ‘poverello’ di Assisi;

2. il primo gesuita a diventare Papa;

3. il primo sudamericano o, come ha subito detto Obama, ‘delle Americhe’;

4. anche, e soprattutto o quasi solo per noi, perché non l’ho riscontrato in nessuno dei media che hanno riversato tsunani di discettazioni e cronache su di lui, il primo figlio di emigranti italiani a salire al soglio pontificio.

Sono cose ormai note, ma vale ricordarle. Il padre era emigrato negli Anni Venti del secolo scorso ed era originario di Portacomaro (Asti); la mamma era figlia di genovesi e piemontesi e c’è chi assicura che era emigrante anche lei. Famiglia con cinque figli che sbarcava il lunario nel popoloso barrio Flores di Buenos Aires, grazie ai non molti introiti del papà ferroviere; mamma casalinga.

Quando il giovanissimo Jorge Bergoglio, mentre studia va a lavorare su richiesta del padre che vuole che entrino in casa altri pesos, si trova una ‘noviecita‘, una fidanzata che lascia perdere quando sente la vocazione per il sacerdozio.

Il papà accoglie con giubilo la decisione, forse per quell’aspetto particolare degli emigranti italiani che sognavano un figlio dottore, militare o prete ”per essere più protetti durante la vecchiaia”, come m’ha spiegato una volta uno psicologo. Mamma invece si oppone strenuamente. Tanto che per anni non lo va a trovare in seminario…

Ebbene, come non poteva essere altrimenti, ha fatto inorgoglire le nostre comunità – e dato la stura agli ovvi ditirambi dei nostri eletti: e ciò pur se Padre Jorge, come ha sempre voluto essere chiamato, non ha mai messo piede in una nostra associazione, come milioni di altri emigranti italiani e i loro figli, anche se, come molti di loro, sente le ‘radici’. Tanto che parla il dialetto piemontese appreso in casa ed in uno dei suoi primi viaggi in Italia, ha visitato i parenti di suo padre.

Insomma il classico figlio di emigranti. Un aspetto che per ora non è stato messo in grande rilievo. Anche se, a mio avviso, in un mondo in crisi in cui le emigrazioni sono più che mai una triste realtà, Papa Francisco, visto che ha provato sulla sua pelle cosa ciò significa, prima o poi, lui che si è sempre dedicato ai poveri e ai diseredati, finirà per occuparsi anche dei loro problemi specifici.

Anche se, ovviamente, visto che è stato eletto proprio per questo, dovrà occuparsi innanzitutto di tante gatte da pelare proprie del suo immenso ruolo. Vaticane e no.

Per tentare di intravvedere come si comporterà per affrontare tante immani grane, mette conto accennare a come Padre Jorge si è mosso da par suo nel sempre complicatissimo assetto politico sociale dell’ Argentina.

Quando da giovane lavorava in un laboratorio chimico, la sua “jefa”, la sua capa, Ester Balerino, che per la sua militanza finì desaparecida durante la passata dittatura, tentò di farlo diventare comunista, lui, invece,preferì la Guardia de Hierro, un gruppuscolo dell’estrema destra peronista, che aveva mutuato il nome da certe squadracce fasciste romene.

Ebbene, è appunto per tali suoi trascorsi, che è stato accusato di essere coinvolto, durante la dittatura, nel sequestro di due giovani sacerdoti gesuiti che lavoravano nelle villas miserias di Buenos Aires. Lui, in un processo, lo ha negato per iscritto. Ma le accuse sono puntualmente riaffiorate ora come erano già state fatte circolare in Vaticano dall’ex senatore Juan Esteban Caselli, durante il conclave del 2005 in cui Bergoglio aveva ottenuto 40 voti e che finì per eleggere Ratzinger.

L’attacco fu allora propiziato, secondo i media argentini, dall’attuale arcivescovo di La Plata,Hector Ruben Aguer, da sempre, come esponente dell’ultradestra cattolica, duro avversario di Padre Jorge nelle lotte per il potere nella Chiesa argentina. Secondo padre Eduardo de la Serna, Aguer fece arrestare nel 1976 dai militari padre Pablo Gazzarri, che fu poi ucciso in carcere. Aguer è contro tutto ciò che è progresso e modernità, che lui definisce “la cultura rock”.

Con il risultato che Bergoglio non solo si è sempre misurato con Aguer ma anche con il defunto ex presidente Nestor Kirchner, un peronista progressista. “A mi no me va a dar ordenes un Guardia de Hierro”, sarebbe sbottato con i suoi Nestor, secondo il ‘Clarin’, in uno dei loro tanti confronti. In pratica il sempiterno scontro tra correnti peroniste.

Confronto che prosegue anche con la sua vedova, la presidenta Cristina Fernandez. In particolare perché lei. tra l’altro, ha dato il via libera al fatto che l’Argentina è uno dei pochi Paesi al mondo che riconosce il matrimonio tra coppie dello stesso sesso. Ma anche perchè, durante i governi dei Kirchner, Padre Jorge ha sempre dimostrato una plateale predispozione ad appoggiare gli avversari della coppia. “È il padre spirituale dell’opposizione”, è sbottato sempre Nestor, pur se Cristina sembra più pronta a negoziare, tanto che è già volata a Roma.

Anche perchè, come il marito e lei ancora di più, anche Bergoglio si è sempre impegnato come loro sul fronte dei ceti più poveri. un’affinità che, forse, potrebbe spingerli al ‘dialogo’. Le sette evangeliche stanno arraffando grandi masse di diseredati cattolici dalle mani della Chiesa di Roma, che nella nostra regione ha buona parte del suo ‘gregge’ di oltre un miliardo di fedeli, e si può prevedere che Papa Francisco dovrà dedicare molto tempo a questo grande problema del Vaticano

D’altra parte, per questo ed altri, forse anche più complessi, romani e mondialii, come ha specificato il sacerdote Eduardo de la Sierna, del Segretariado de Curas en Opciòn por los Pobres, “Bergoglio sabe manejar muy bien los hilos del poder”, sa maneggiare molto bene i fili del potere. Una precipua dote, al di là della sua vasta cultura (ama i ‘Promessi Sposi’ e la ‘Divina Commedia’) e del suo modo di vivere contrario ad ogni sorta di lussi, che gli viene riconosciuta da ammiratori e avversari.

E concludo con una perla. Padre Jorge è sempre stato un fan del club calcistico San Lorenzo. I cui tifosi sono chiamati ‘cuervos’. Insomma Papa Francisco è un ‘corvo’ che saprà misurarsi con i ‘corvi’ che circolano in Vaticano. E magari ce la farà perchè come ha enfatizzato il solito sbruffonone Maradona “El Dios del futbol es argentino, y ahora tambièn el Papa”.

Oscar Piovesan è un giornalista che vive in Argentina, ha lavorato all’ Ansa e collabora con Gente d’Italia, giornale che esce in Sudamerica. Piovesan lavora nelle organizzazioni degli italiani in Sud America.