Il Papa ai vescovi: “Le nostre debolezze ci inducano a più fede”

Pubblicato il 12 Marzo 2010 - 14:18 OLTRE 6 MESI FA

Papa Benedetto XVI

«I nostri limiti e le nostre debolezze devono indurci a vivere e a custodire con profonda fede» il dono prezioso del sacerdozio, «con il quale Cristo ci ha configurati a sé, rendendoci partecipi della sua missione salvifica»: è quanto ha detto Benedetto XVI stamane, ricevendo in Vaticano i partecipanti ad un convegno teologico internazionale.

Nessun accenno esplicito, nel suo discorso – tutto dedicato alla figura sacerdotale – agli scandali di pedofilia che stanno travolgendo la Chiesa cattolica in diversi paesi europei, tra cui la sua Germania.

«Quella del sacerdote è un’altissima vocazione, che rimane un grande Mistero anche per quanti l’abbiamo ricevuta in dono», ha osservato Benedetto XVI. «I nostri limiti e le nostre debolezze devono indurci a vivere e a custodire con profonda fede tale dono prezioso, con il quale Cristo ci ha configurati a Sé, rendendoci partecipi della Sua Missione salvifica», ha aggiunto.

Il pontefice ha ricevuto i partecipanti al convegno su “Fedeltà di Cristo, fedeltà del Sacerdote”, subito dopo aver avuto un colloquio di oltre mezz’ora con il presidente dei vescovi tedeschi Robert Zollitsch, udienza dedicata – si presume- in gran parte agli scandali di pedofilia che stanno macchiando l’immagine della Chiesa in Germania e altri paesi europei. Sono «tempi non facili e speso colmi di sofferenze per la Chiesa e per la Vostra augusta persona», ha commentato il cardinale Claudio Hummes, prefetto della Congregazione per il clero, il dicastero vaticano promotore del convegno su ‘Fedelta’ a Cristò. Il porporato ha rivolto a Benedetto XVI un breve saluto, ribadendogli la «piena solidarietà, comunione, appoggio e preghiera».