Processo Eternit: dal 1970 l’Inail aveva certificato la nocività dell’amianto

Pubblicato il 18 Ottobre 2010 - 17:48 OLTRE 6 MESI FA

Sin dagli anni Settanta l’Inail aveva certificato i problemi causati dall’amianto nello stabilimento Eternit di Casale Monferrato: è uno degli elementi emersi all’udienza del 18 ottobre del processo a Torino, ai vertici della multinazionale dell’amianto. A testimoniare è stato Emanuele Lauria, funzionario Arpa e consulente della pubblica accusa.

Lauria ha citato gli esiti degli accertamenti svolti dall’Inail nel 1971 e nel 1973, dai quali risultava che all’Eternit di Casale Monferrato ”la situazione in alcune zone di lavoro è del tutto inammissibile” sia per le conseguenze dirette dell’esposizione all’amianto sulle maestranze sia, più in generale, per la dispersione delle fibre nell’ambiente.

L’istituto, nel 1975, trasmise all’Ispettorato del lavoro una nota secondo cui la situazione era ”allarmante”. Nella seconda metà degli anni Settanta la situazione migliorò, ma proprio in quel periodo le autorità cominciarono a rendersi conto che nel territorio di Casale c’era un ”cospicuo incremento” dei tumori dell’apparato respiratorio sia nei dipendenti della fabbrica che nella popolazione.

Nel 1983 il Registro Tumori della Regione verificò ”una ricorrenza insolitamente alta di decessi”; un’analisi statistica dimostrò che a Casale la probabilità di ammalarsi era superiore da sei a ventun volte la media nazionale, e si cominciò a parlare di ”una probabile epidemia”.

Lauria, comunque, è stato più volte rimproverato dal presidente del tribunale, Giuseppe Casalbore: l’esperto, infatti, ha criticato il modo in cui i responsabili dell’Eternit casalese avevano affrontato la questione amianto, fornendo però delle valutazioni sulle testimonianze ”che sono di competenza di noi giudici, non di voi consulenti”.

Dopo Lauria è intervenuto un secondo esperto citato dalla pubblica accusa, Luca Mingozzi, che ha parlato della situazione dello stabilimento Eternit di Cavagnolo (Torino). Il ciclo produttivo era lo stesso di Casale, e presentava le medesime lacune. Esiste però, per i pubblici ministeri, un rischio ancora attuale per i residenti: lo dimostra il ritrovamento, avvenuto solo lo scorso anno, di siti in cui è affiorato dell’amianto.