Putin vuole russi sportivi e guerrieri: nostalgia di Stalin o risposta a Michelle Obama?

di Marzia Boscarino
Pubblicato il 4 Aprile 2014 - 06:00 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Vladimir Putin vuole i russi sportivi e combattenti, come li voleva Stalin, come succede in ogni totalitarismo che si rispetti (vedi Hitler e Mussolini).

Con un decreto emanato il 24 marzo scorso Putin, uomo di Stato devoto allo sport, ha ufficialmente annunciato il recupero del GTO (“Pronti al Lavoro e alla Difesa”), vasto programma di eventi sportivi, inaugurato da Stalin ai tempi della guerra fredda e venuto meno con la dissoluzione dell’URSS, nel 1991.

Recupero che qualche malizioso potrebbe vedere come una risposta al “Let’s Move”, la campagna pro-fitness e anti-obesità lanciata negli Usa dalla first lady Michelle Obama.

Il GTO dell’epoca Unione Sovietica richiedeva ai ragazzi dai 16 ai 18 anni “Forza e coraggio”, il nome del programma di allenamento sportivo previsto per le scuole secondarie. Esso puntava a far acquisire ai giovani non solo abilità prettamente sportive, come la corsa, il nuoto e lo sci di fondo, ma anche militari come il lancio di granate e la pratica del fucile.

Agli uomini tra i 40 e i 50 anni e alle donne tra i 35 e i 55, invece, Stalin si “limitava” a richiedere “Vigore e Salute”, nell’ambito dell’omonimo programma di corsa. Ai vincitori venivano conferite, in occasioni cerimoniali solenni, medaglie d’oro e d’argento e l’acclamazione di stampa e TV di Stato. Gloria e prestigio furono le molle che spinsero, nel 1987, ben 37 milioni di russi a partecipare al campionato annuale di corsa.

Putin vuole russi sportivi e combattenti: come l'URSS della guerra fredda

URSS, Piazza Rossa (1945). Parata davanti a Stalin

Ed ecco come, attraverso lo sport, Stalin raggiungeva il suo obiettivo: convincere masse di russi a partecipare, mantenendo, così, sempre vivo l’orgoglio per la madre Russia.

Prima Stalin, ora Putin. Il programma sportivo annunciato da Putin, la cui data d’inizio è fissata per settembre, cambierà certamente nella forma ma non nella sostanza.

Putin non ha specificato come lo riadatterà, ma ha lasciato intendere che l’obiettivo non cambierà: raccogliere masse di russi fieri attorno a eventi sportivi di vasta risonanza e portata, al fine di “rendere omaggio alle nostre tradizioni nazionali”, come lui stesso aveva anticipato già un anno fa.

Putin vuole russi sportivi e combattenti: come l'URSS della guerra fredda02

URSS anni ’30, parata per Stalin sulla Piazza Rossa della Società Sportiva Dinamo

“Tutti alla linea di partenza!”, è lo slogan che già inizia a campeggiare in vessilli svolazzanti tra le vie delle città russe.

Come il GTO dell’era di Stalin, il nuovo GTO targato Putin coinvolgerà russi di tutte le età, divisi per fasce (11) e i bambini saranno chiamati a parteciparvi sin dall’età di sei anni.

Un perfetto mix di buona forma, salute e patriottismo che dovrà, secondo i piani di Putin, forgiare cittadini coraggiosi e pronti alla lotta, quando necessario.

Il vasto programma nazionale (e nazionalistico) prevede, oltre al potenziamento dell’educazione fisica nelle scuole, anche e soprattutto grandi eventi di massa: dalla ginnastica ritmica negli stadi, alle sfilate di atleti nella Piazza Rossa di Mosca, dietro al Cremlino (residenza presidenziale).

Putin richiama i suoi cittadini allo sport, uno sport che dev’essere esercizio costante per i russi ma anche, agli occhi del mondo intero, occasione per esaltare la potenza che deriva alla Russia dalla sua storia.

I russi devono, dunque, essere abili nello sport e capaci di usare le armi per essere all’altezza della Russia che è stata, prima ancora che per guidare la Russia che sarà.

Da notare che Putin ha annunciato  il recupero del GTO fissandone un inizio a brevissimo termine (già da settembre), nonostante non non vi sia ancora alcuna bozza di programma al riguardo, proprio in un momento di alta frizione tra Russia e Occidente per la questione della Crimea.

Perché tutta questa fretta? Forse l’intenzione di Putin è proprio quella di rispondere alla campagna “Let’s move” di Michelle Obama negli Stati Uniti.