Referendum, con Beppe Grillo nazisti e fascisti: Le Pen, Petry & C, in Italia D’Alema, Berlusconi, Monti

di redazione Blitz
Pubblicato il 15 Novembre 2016 - 07:59 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Referendum, Beppe Grillo è in buona compagnia. In Italia fa squadra con D’Alema, Bersani, Berlusconi e Mario Monti. In Europa i suoi compagni di viaggio sono la neo fascista Marine Le Pen in Francia, la neo nazista Frauke Petry in Germania, Siv Jense in Norvegia, il miliardario Andrej Babis nella Repubblica Ceca, i neonazisti Norbert Hofer in Austria e Geert Wilders in Olanda e, dulcis in fundo, in Serbia Vojislav Saselj, processato (e anche assolto) per le pulizie etniche in Yougoslavia negli anni ’90.

Il Daily Mail di Londra ha messo on line una tabella composta da una serie di ritratti di questi personaggi. Ecco cosa scrive di Beppe Grillo sulla vittoria di Trump: “è stato un Vaffa-Day pazzesco, la fine di un’epoca”. L’ex comico e il suo M5S è diventato il più forte oppositore del sistema istituzionale. Gli occhi ora sono puntati sul referendum costituzionale voluto da Matteo Renzi. Grillo, che si oppone alle riforme, e sembra essere in testa ai sondaggi, ha promesso che in caso di vittoria del no, ci sarà una una votazione sull’uscita o meno dell’Italia dall’eurozona, riporta il MailOnline.

Lo spunto per la pubblicazione della tabella è stato dato dalla polemica sollevata dalla diffusione, sulle frequenze della tv di Stato, la BBC della intervista fatta da Andrew Marr, noto conduttore, a Marine Le Pen, proprio in coincidenza con il giorno del ricordo delle migliaia di inglesi morti per combattere il fascismo e il nazismo. Marr ha ammesso che l’intervista con Le Pen, registrata per il suo programma politico su BBC 1, è stata controversa, ma ha anche detto che non avrebbe onorato i caduti censurando un politico che potrebbe diventare “la prossima, grande sfida della sicurezza in occidente”.

Prima che l’intervista fosse mandata in onda, Anrew Marr ha detto ai telespettatori: “So che oggi molti voi sono arrabbiati e offesi perché ho intervistato Marine Le Pen, e che vi stiamo mostrando l’intervista proprio in occasione del “Remembrance Sunday”, nel giorno della memoria. Capisco la vostra rabbia, ma vorrei dirvi questo: a primavera Le Pen potrebbe, in determinate circostanze, diventare il prossimo presidente della Francia. Questa settimana, sull’onda della vittoria di Trump in America, ha dichiarato che il mondo intero è cambiato e che la sua idea politica è già in marcia. Cosa significa? In fondo, siamo un programma di notizie e non credo che il modo migliore per onorare i caduti, sia quello di fallire nel riferire la prossima, grande sfida che riguarda la sicurezza occidentale”.

Decine di manifestanti del gruppo “Unit Against Fascism” (Uniti contro il fascismo) si sono riuniti fuori gli studi della BBC nel centro di Londra. Il leader laburista Jeremy Corbyn ha parlato con il gruppo molto brevemente prima di recarsi alla trasmissione. Ha riferito che molti di loro erano arrabbiati a causa del linguaggio usato dalla Le Pen, che puntava il dito sulle minoranze in Francia.

Il portavoce laburista per l’educazione, Angela Rayner, ha scritto su Twitter: “Marine Le Pen intervistata da Marr durante la domenica commemorativa? Perché, invece, non intervistare i nostri veterani che hanno combattuto i fascisti e perso così tanti compagni? Non ci siamo BBC!” Jamie Reed, parlamentare laburista, ha commentato: “Il problema non è la Le Pen che va in onda, ma farlo deliberatamente in questa giornata”.

Tristram Hunt, deputato laburista e storico, si è aggiunto al coro: “Nel commemorare coloro che hanno dato la vita nella lotta al fascismo, è abbastanza grottesco avere Marine Le Pen da Marr, proprio in questo giorno. La guerra contro il Kaiser è stata, in parte, una guerra contro il fascismo. Le Pen segna un ritorno a quegli istinti malvagi”.

Le Pen ha previsto che diventerà presidente della Francia durante quella che dovrebbe essere la terza parte di una rivoluzione “globale'”, dopo Brexit e l’elezione di Donald Trump negli Stati Uniti; inoltre, ha ricordato che i migranti non sono più benvenuti in Francia, in quanto il paese è ormai “al completo”.

Suzanne Evans, candidata a diventare leader dell’Ukip, ha preso pubblicamente le distanze dalla Le Pen e ha dichiarato all’emittente ITV: “Sono allibita, dire che la Francia è “al completo” e che non vogliamo altri migranti è ben lontano dalla politica dell’Ukip. Vogliamo dare il benvenuto a persone che possano contribuire, così come vogliamo un sistema di immigrazione equo, che tratti tutte le persone allo stesso modo. Siamo lontanissimi dal pensiero di Le Pen”.