Roma: giovane donna stuprata, rilasciato uno dei tre somali fermati

Pubblicato il 27 Febbraio 2011 - 11:25 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – E’ stato rilasciato nella notte tra sabato e domenica uno dei tre somali fermati a seguito dello stupro di una giovane italiana avvenuto venerdì sera all’interno dell’edificio dell’ex ambasciata somala a Roma.

La ragazza, di circa 20 anni, ha riferito di essere stata stuprata da alcuni stranieri, dopo essere stata portata in un edificio abbandonato dell’ex-ambasciata somala a Roma, in via dei Villini, a pochi passi da via Nomentana. La ragazza, forse in stato di ebbrezza, era entrata nello stabile in compagnia di un uomo di colore, assieme al quale aveva passato la serata. In un secondo momento altre due persone avrebbero abusato di lei.

La giovane è stata trovata dagli agenti in zona Porta Pia, intorno alle 22, poco distante dal luogo del presunto stupro ed era seminuda, senza pantaloni. E’ stata poi soccorsa all’ospedale Umberto I di Roma. Sulla vicenda indagano gli agenti della squadra mobile della Capitale.

In città è il terzo stupro in una manciata di giorni. Solo una settimana fa una studentessa spagnola di 23 anni aveva denunciato uno stupro in strada a Trinitàdei Monti, poco distante da piazza di Spagna. La giovane aveva detto agli agenti di essere stata minacciata con un coltello da due uomini, forse italiani, che hanno abusato di lei dopo averla portata con forza tra due auto in sosta. Gli investigatori stanno ancora svolgendo indagini per verificare la versione della giovane e rintracciare i presunti aggressori. Qualche giorno prima, invece, una turista statunitense di 27 anni, era stata aggredita e violentata da un romeno senza fissa dimora, poi arrestato, in una cabina elettrica a Villa Borghese.

Alemanno: “Ora lo sgombero dell’ex ambasciata”. ”Nell’ex ambasciata somala è avvenuto un misfatto gravissimo spero che nessuno si opponga allo sgombero delle persone che sono lì e che difenda questa occupazione. E’ stata sopportata fino adesso per un eccesso di tolleranza e per pressioni politiche. Si è creato una sorta di movimento di solidarietà a favore di quell’occupazione. Denuncio questo solito atteggiamento di generica tolleranza. C’è un problema di luoghi occupati dove avvengono reati e non è più tollerabile chiudere un occhio in nome del rispetto dei rifugiati politici”. Lo dichiara il sindaco Gianni Alemanno. ”Mettere insieme gli ultimi episodi di violenza è forzato – ha detto ancora Alemanno – La violenza sessuale ci preoccupa profondamente e dobbiamo lanciare anche delle campagne formative e di denuncia tali da combattere questo terribile fenomeno. Non si può ricavare un teorema da questi tre episodi che sono tra loro molto eterogenei”.

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