Russia, sei gay? Non lo dire. O rischi multe salatissime

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 15:23| Aggiornato il 8 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

MOSCA –  In Russia dire di essere gay, e aggiungere magari che può essere bello così, potrebbe presto costare molto cara a chi la fa. La Duma di Stato (la Camera bassa del Parlamento russo) ha approvato in prima lettura la legge che punisce la “propaganda dell’omosessualità ai minori”, ma di fatto prevede sanzioni per qualsiasi azione pubblica in difesa dei diritti degli omosessuali. Non sono servite le proteste dei difensori dei diritti di gay e lesbiche, tra scontri con la polizia e un bilancio di venti manifestanti arrestati.

Niente più gay pride, quindi, né qualunque altro tipo di manifestazione in favore della comunità Lgbt. Per chi viola la legge ci sono multe dai 100 euro per i le singole persone fino ai 12.500 euro per gli enti giuridici.

La legge è già stata adottata in Siberia lo scorso marzo dal Parlamento della regione di Novosibirsk. Anche a San Pietroburgo è già in vigore.

Il ddl, però, fa discutere e, soprattutto, fa infuriare la comunità omosessuale. Diverse le manifestazioni di protesta di gay e lesbiche davanti alla Duma, a poche centinaia di metri dal Cremlino. Ma mentre protestavano pacificamente baciandosi , con un “kiss-in”, i manifestanti sono stati aggrediti da un gruppo di ultra-ortodossi che, oltre a brandire croci e icone sacre, hanno lanciato loro addosso uova e vernice, cercando e ottenendo lo scontro fisico. A quel punto è intervenuta la polizia che non ha trovato soluzione migliore che arrestare una ventina di dimostranti perché il “kiss-in” non era stato autorizzato.

Il nuovo disegno di legge dovrà essere approvato dalla Duma in seconda lettura, poi dal Consiglio della Federazione e alla fine firmato dal presidente Vladimir Putin. Durante il dibattito in aula, la deputata del partito dell’opposizione Russia Giusta, Elena Minzulina, ha dichiarato che ”la propaganda omosessuale limita il diritto dei minori” a scegliere liberamente il proprio orientamento sessuale. Dello stesso parere un deputato del partito di Putin Russia Unita, Dmitri Sablin, che ha tenuto a precisare: ”Viviamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra”.