Sanità Usa: “vincono” le case farmaceutiche

Pubblicato il 22 Marzo 2010 - 19:55 OLTRE 6 MESI FA

La riforma sanitaria varata dalla Camera incorona la sua vincitrice: l’industria farmaecutica. A uscire sconfitti sono invece i medici.

Perplesse le grandi aziende temendo gli effetti delle nuove regole sulle modalità di assicurazione dei dipendenti e, soprattutto, sui costi elevati che potrebbe implicare modificarle.

Tremano le assicurazioni: pur avendo evitato la temuta opzione pubblica, vedono limiti più stringenti e paletti ai premi, oltre a dover rivedere interamente o quasi le loro pratiche. Con 32 milioni di clienti in più nei prossimi anni, la riforma sanitaria varata dalla Camera modifica radicalmente il panorama di riferimento e amplia il pubblico dell’industria di settore.

«Complessivamente le nuove norme saranno positive per l’intera industria. Ma senza dubbio le assicurazioni sono quelle che si troveranno ad affrontare le maggiori sfide, trovandosi a operare in un contesto interamente nuovo con drastici cambi nelle modalità in cui le polizze sono vendute agli individui e alle piccole aziende, ovvero nell’area per loro più redditizia. Inoltre la normativa sarà più pesante, più stringente» spiega il New York Times.

Ecco di seguito settore per settore i «vincitori e i perdenti» della riforma sanitaria.

INDUSTRIE FARMACEUTICHE: Le vere vincitrici della riforma, secondo il WAll Street Journal. Più persone avranno l’assicurazione per pagare i medicinali prescritti, inoltre potranno godere di una protezione di 12 anni contro la concorrenza dei farmaci generici per i medicinali biotech. A questo si aggiunge che la riforma approvata dalla camera non vieta alle case farmaceutiche di pagare i produttori di farmaci generici per ritardare il lancio dei loro prodotti meno-costosi.

OSPEDALI: La riforma dà agli ospedali qualcosa di cui hanno disperatamente bisogno: più pazienti con un’assicurazione in grado di pagare.

ASSICURAZIONI: Sono quelle – secondo gli osservatori del Wall Street Journal -che si troveranno ad affrontare le modifiche maggiori. Anche se la temuta opzione pubblica non è stata approvata, sull’industria pesano molte incertezze. Sottoposte a una maggiore supervisione, obbligate ad assicurare anche persone con problemi di salute pre-esistenti, e con nuovi limiti ai premi, le compagnie si trovano a dover rivedere le loro pratiche.

MEDICI: Con l’estensione della copertura sanitaria, il lavoro dei medici probabilmente aumenterà, esacerbando le carenze di personale e alimentando dubbi sul fatto che avere l’assicurazione singifichi realmente accedere all’assistenza sanitaria.