Siria, chi sono gli Assad, un clan al potere da 40 anni

Pubblicato il 24 Marzo 2011 - 19:49 OLTRE 6 MESI FA

Bashar al Assad

BEIRUT – Sorpreso all’alba da una telefonata della famiglia che lo informava dell’improvvisa morte del fratello maggiore in un oscuro incidente stradale, da Londra dove si era appena diplomato oftalmologo Bashar al Assad, attuale presidente siriano, veniva catapultato a Damasco per essere avviato dal padre Hafez, ”fondatore della Siria moderna”, sulla strada della successione ai vertici di un regime in piedi ormai da quasi mezzo secolo.

Correva l’anno 1994 e l’imberbe Bashar, appena 28 anni, si trovò nel giro di pochi mesi iscritto all’accademia militare dove sin dagli anni ’60 si è formata la crema degli ufficiali baathisti, e poi trasferito alla scuola di guerra di Damasco per affrettare l’ascesa ai vertici militari e indossare la divisa, quanto mai necessaria per ottenere la legittimazione dell’establishment.

Da quasi undici anni in carica, benché non si sia ancora scrollato di dosso l’appellativo di ”giovane”, il sorridente rais siriano, ormai 45 anni, non ha soltanto saputo superare la difficile transizione ai vertici del potere, ma ha anche dimostrato di saper condurre il paese attraverso ripetute tempeste regionali, mantenendo però di fatto inalterata la stretta verso ogni forma di dissenso interno.

Con il 97,2% dei voti il trentaquattrenne Bashar al Assad era stato eletto presidente nel luglio 2000 in un referendum confermativo, dopo che nell’arco di una sola notte il parlamento aveva emendato la costituzione che imponeva un capo di Stato non più giovane di 40 anni di età.

Da allora il rais ”riformatore”, succeduto al padre Hafez al potere dal 1970 e membro del più potente clan alawita (branca dello sciismo) del paese, è a capo di un regime protetto da una capillare rete di servizi di controllo e repressione e da super addestrati corpi d’élite, tutti in mano ad altri membri della famiglia presidenziale o di clan alawiti alleati degli Assad.

Accuse non confermate di monopolizzare ingenti risorse economiche del Paese e di controllare l’assegnazione degli appalti di importanti commesse straniere in Siria pesano su altri influenti parenti del presidente, tra i quali spicca il nome dell’imprenditore miliardario Rami Makhluf.

Cugino da parte materna di Bashar, Makhluf è proprietario, tra l’altro, di una delle due compagnie di telefonia cellulare del Paese, la SyriaTel, i cui uffici sono stati assaltati a Daraa. Il suo nome, preso di mira dagli slogan anti-regime scanditi questi giorni nel sud del Paese, era salito agli onori delle cronache nel 2008, quando il Dipartimento del tesoro americano lo aveva inserito in una lista nera con l’accusa di beneficiare e facilitare la corruzione pubblica in Siria.

Bashar Assad è sposato da undici anni con Assma al Akhrass, 35 anni, conosciuta a Londra dove la giovane lavorava come consulente informatica per la JP-Morgan. Esponente di una ricca famiglia sunnita di Homs e nipote dell’attuale premier siriano Muhammad al-Utri, Assma Bashar appare sempre più di frequente sulle prime pagine dei media governativi e di quelli stranieri, descritta come una ”first lady dai modi non appariscenti”, che lotta ”per la difesa dei diritti dei più deboli della Siria”.

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