Siria. L’Occidente non interverrà militarmente contro Assad

Pubblicato il 29 Febbraio 2012 - 11:30 OLTRE 6 MESI FA

Ribelli siriani

LONDRA, GRAN BRETAGNA – Il Foreign Office smentisce categoricamente la possibilità di un intervento militare degli occidentali in Siria. ”Non stiamo pianificando un intervento militare in Siria. La situazione in Siria è molto diversa da quella in Libia, non abbiamo un unico approccio per tutto in politica estera”, ha riferito un portavoce britannico in merito ad alcune voci diffuse dal sito israeliano Debka secondo cui Usa, Francia, Gran Bretagna, Turchia e Italia si starebbero preparando ad un intervento militare.

Sulla stessa linea della Gran Bretagna anche il ministero degli Esteri turco: ”Un progetto di quel tipo non rientra nella nostra agenda al momento. La Turchia e’ contro ogni intervento militare”, ha riferito un portavoce del ministero ad Ankara. Il sito israeliano Debka scrive che ”nonostante le pubbliche smentite, preparativi militari per un intervento nell’orrenda crisi siriana si stanno discretamente mettendo a punto a Washington, Parigi, Roma, Londra e Ankara”.

E aggiunge: ”Il presidente Barack Obama dovrebbe prendere una decisione finale dopo che il Pentagono avrà presentato i piani operativi per la protezione dei ribelli siriani e della popolazione dal brutale assalto dell’esercito di Assad”. Debka attribuisce queste informazioni a sue fonti a Washington. Il sito, di controversa attendibilità, precisa inoltre che ”lo stesso processo è in corso anche nelle capitali alleate che hanno condotto insieme con gli Usa le operazioni in Libia lo scorso anno. Stanno aspettando la decisione della Casa Bianca per andare avanti”.

Ma quella in Libia fu una missione nata in seno al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, mentre per la Siria ciò non è al momento possibile a causa del veto di Russia e Cina. Debka ritiene tuttavia che questo ‘ostacolo’ potrebbe essere aggirato con un ”intervento militare di minore portata e al di fuori dell’ambito di un’organizzazione internazionale, ma piuttosto, forse, sotto l’egida degli ‘Amici della Siria”’, la cui prima riunione si e’ tenuta a Tunisi.