Usa, soldati gay: c’è l’ok della Camera. Cade il tabù dell’esercito americano?

La Camera dei rappresentanti americana ha approvato un testo che abroga il cosiddetto principio del ”don’t ask, don’t tell” (non dire, non chiedere) in vigore dal 1993, in base alla quale i soldati gay non possono ammettere apertamente la propria identità sessuale. Un cambiamento di rotta fortemente caldeggiato dalla Casa Bianca.

Solo cinque giorni fa un provvedimento di questo tipo era stato clamorosamente bloccato al Senato dall’ostruzionismo repubblicano. Ora, dopo questo voto della Camera, i senatori dovranno nuovamente dire la loro su un tema che sta dividendo fortemente l’opinione pubblica americana.

Da un lato la destra che vede l’arruolamento di un soldato apertamente gay ancora un tabù da evitare con ogni mezzo. Dall’altro Barack Obama, ma anche i vertici militari, convinti che le Forze Armate sono ampiamente preparate a questo tipo di novità, in modo da eliminare una procedura che tantissimi americani definiscono ormai ipocrita e fortemente discriminatoria.

E i sondaggi dicono che la maggior parte delle truppe in effetti la pensa come loro. ”E’ l’unica legge in vigore in America – ha detto il democratico Jared Polis – che chiede ai cittadini di essere disonesti e che prevede il licenziamento per chi invece dice la verità”.

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