Stati uniti/ Colin Powell contro Dick Cheney. E il Partito repubblicano si spacca

di Riccardo Panzetta*
Pubblicato il 27 Maggio 2009 - 14:52 OLTRE 6 MESI FA

Sulle macerie del Partito repubblicano americano adesso danzano gli sciacalli. Per scaricare responsabilità e imputare fallimenti ora sono tutti contro tutti. O meglio: tutti contro Colin Powell. L’ex Segretario di Stato del primo mandato di George W. Bush, è nel mirino dei suoi colleghi. L’accusa? Essere la quinta colonna del Partito democratico nelle fila del Grand Old Party.

Dopo le dichiarazioni d’amore per Barack Obama, durante le ultime elezioni presidenziali, Powell è finito sotto processo e l’ex-vicepresidente Dick Cheney lo ho bollato come traditore accusandolo di non essere «un vero repubblicano».

Powell allora è passato alla controffensiva. Da sempre sostenitore di una linea morbida e moderata, l’ex capo della diplomazia americana ha risposto duramente. A Cheney ha ricordato come il loro partito, quello che fu di Lincoln, di Reagan, di Bush padre, sia sprofondato in un gorgo estremista e fanatico.

Ossessionata dalla sicurezza e dalla più ruvida intransigenza in politica estera, la destra americana – accusa Powell – è finita tra le spire di populisti e demagoghi come Sarah Palin o come Rush Limbaugh, opinionista e conduttore di una trasmissione radiofonica da sempre su posizioni molto conservatrici.

Colin Powell prende di petto i suoi accusatori e prova spiegare che se i repubblicani sono ai minimi storici in termini di consenso (negli ultimi sondaggi godono dell’appoggio di appena un americano su cinque, il 21%) è anche perchè molti vecchi elettori non si sentono più rappresentati, a causa dello slittamento dell’asse politico del partito verso la destra più radicale .