STUPRO DI GUIDONIA: DUE ROMENI AI DOMICILIARI

Pubblicato il 31 Gennaio 2009 - 10:25 OLTRE 6 MESI FA

Guidonia_romeno I due romeni accusati di aver favorito la latitanza dei 4 connazionali accusati dello stupro avvenuto a Guidonia, vicino a Roma, hanno ottenuto ieri pomeriggio gli arresti domiciliari nel nord Italia. Secondo quanto appreso, dopo l’ udienza di convalida di due giorni fa il gip di Tivoli Cecilia Angrisani ha disposto nel tardo pomeriggio di ieri gli arresti domiciliari per i due romeni perchè «sono incensurati e hanno a disposizione gli alloggi dove poter applicare le ordinanze di custodia emesse in sede di convalida il 29 gennaio». Proprio in nord Italia, probabilmente in Veneto, erano diretti i due romeni accusati di favoreggiamento e due loro connazionali accusati dello stupro fermati dai carabinieri al casello autostradale di Tivoli.

Intanto i radicali denunciano pestaggi nei confronti dei sei rumeni arrestati tra lunedì e martedì scorsi a Guidonia, dopo l’episodio di rapina e violenza sessuale. Rita Bernardini, deputata Radicale-Pd, e Sergio D’Elia, segretario dell’associazione Nessuno tocchi Caino hanno visitato il carcere di Rebibbia. «Abbiamo potuto constatare è che risultano confermate le segnalazioni di maltrattamenti che ci hanno portato ad effettuare la visita ispettiva. Su uno di loro, che zoppicava vistosamente, erano visibili i segni di percosse su un occhio, sulle gambe e sull’anca destra. Altri due – si legge in una nota – avevano gli occhi pesti, ma affermavano, uno di essere caduto e l’altro di essersi picchiato da solo per la disperazione». «Da quanto abbiamo potuto ascoltare – affermano gli esponenti politici – il pestaggio sarebbe avvenuto, a più riprese, nelle celle di sicurezza della caserma dei Carabinieri di Guidonia. Del resto, non ci sentiamo di escludere che i sei rumeni abbiano subito ulteriori maltrattamenti, seppure di minore intensità e violenza fisica, anche al momento dell’ingresso a Rebibbia».

«Proprio nei casi di reati del tipo in questione – commentano – riteniamo che la forza e la credibilità delle istituzioni risieda nel rispetto più rigoroso della legalità e del rispetto dei diritti umani delle persone accusate. Su questi fatti i deputati radicali presenteranno oggi stesso un’interrogazione urgente ai ministri della Difesa e della Giustizia».