Taiwan, la presidente Tsai Ing-Wen chiama alla resistenza, media cinesi all’attacco: “Vuole la guerra, l’avrà”

di Giampaolo Scacchi
Pubblicato il 17 Ottobre 2021 - 10:00| Aggiornato il 18 Ottobre 2021 OLTRE 6 MESI FA

Taiwan, la presidente Tsai Ing-Wen chiama alla resistenza. I media cinesi alzano i toni su Taiwan e accusano senza mezzi termini i “secessionisti” di trascinare l’isola “ribelle” in guerra, riferisce Giampaolo Scacchi.

Taiwan, la presidente Tsai Ing-Wen chiama alla resistenza

Il pretesto per l’innalzamento della tensione è l’ultimo discorso della presidente Tsai Ing-Wen ispirato orgogliosamente alla resistenza contro le “minacce” di Pechino e alla difesa di Taiwan quale ultimo “bastione democratico” contro l’autoritarismo cinese.

“Non siamo più ai margini”, ha rivendicato la presidente Tsai Ing-wen nella Giornata nazionale, citando i rapporti “solidi” con gli Usa, quelli “fiorenti” con il Giappone e quelli “sempre più stretti” con l’Ue.

Dall’altra parte della barricata, il presidente cinese Xi Jinping aveva annunciato uno scenario di scontro totale. “Il compito storico della completa riunificazione deve essere assolto, e lo sarà sicuramente. Chiunque voglia tradire e separare il Paese sarà giudicato dalla storia e non farà una buona fine.

Nessuno dovrebbe sottovalutare la ferma determinazione, la volontà e la capacità del popolo cinese di difendere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale”.

Global Times (Cina): “Provocazione totale”

Il quotidiano Global Times, citando alcuni esperti cinesi, ha accusato la presidente di Taiwan, Tsai Ing-Wen di aver fomentato le tensioni e distorto i fatti.

Il discorso di Tsai è stato “pieno di risentimento contro la Cina”, ha fatto capire che si tratta di “uno stato nemico”, ha detto Zhang Wensheng dell’Università di Xiamen.

Presentare Taiwan come un baluardo della democrazia contro la Cina autoritaria è “una provocazione totale”, ha aggiunto Zhang.

Si tratta dell’ultima minaccia che i media di Pechino hanno rivolto a Taiwan. Nelle ultime settimane che la terza guerra mondiale potrebbe scatenarsi “in qualsiasi momento”.

Taiwan si considera un paese indipendente – la Repubblica di Cina – ma Pechino la vede come una provincia separatista e ha promesso di “riunirla” con la terraferma, se necessario anche usando la forza.