Terrorismo. Anche 2 mila turchi fra gli uomini di Al Qaeda

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 20:05 OLTRE 6 MESI FA

Tra le file di al Qaeda, pronti a compiere attentati in Europa, ci sarebbero  almeno 2.000 turchi che si stanno addestrando in campi paramilitari in Pakistan al confine con l’Afghanistan. La notizia è rimbalzata oggi sulle prime pagine dei quotidiani di Ankara all’indomani della rivelazione che degli otto ribelli uccisi ieri in Pakistan da un drone (aereo senza pilota) Usa cinque erano tedeschi di origine turca che facevano parte di un gruppo chiamato ‘Jihad Islami’.

Nel definire ”scioccanti” tali rivelazioni, la stampa turca – che le attribuisce a non meglio precisati ”specialisti occidentali” – scrive inoltre che il contingente di militanti islamici turchi presente in Pakistan (tra i quali anche un ex pilota di caccia F-16 di cui non si dice il nome) è guidato da un turco e ricorda che da tempo al Qaida trasmette via internet propaganda in lingua turca per arruolare ribelli provenienti dal paese della Mezzaluna.

Al Qaeda è molto attiva in Turchia, come hanno dimostrato diverse operazioni di polizia condotte negli ultimi mesi in varie località del paese per stroncare le sue attivita’ e che hanno condotto all’arresto di centinaia di persone. Il 22 gennaio scorso, in quello che è  stato il più duro colpo inferto al network terrorista in Turchia, i servizi di sicurezza, con operazioni simultanee in 16 città del Paese, arrestarono 120 persone ritenute coinvolte a vario titolo con il gruppo che fa capo a Osama bin Laden.

Nell’operazione furono sequestrate armi, munizioni e numerosi documenti. Il 16 settembre del 2009 furono arrestate sei persone ritenute coinvolte in quattro attentati suicidi messi a segno da Al Qaeda ad Istanbul nel novembre del 2003 contro due sinagoghe e due obiettivi britannici (il consolato e la banca Hsbc) che fecero 63 morti e centinaia di feriti. Ma al Qaeda sembra poter contare anche sull’appoggio della nota Ong turca, la ‘Insani Yardim Vakfi’, pia fondazione per gli aiuti umanitari (in sigla Ihh).

La stessa che ha organizzato il viaggio della flottiglia di aiuti umanitari ai palestinesi finita tragicamente il 31 maggio scorso con l’attacco dei marines israeliani contro il traghetto turco Mavi Marmara conclusosi con la morte di nove cittadini turchi. Sulla Ihh, fondata nel 1992 e registrata a Istanbul nel 1995, negli ultimi tempi si è addensato più di un sospetto di foraggiare i movimenti islamici più integralisti. Secondo un rapporto del Centro israeliano di Intelligence e Terrorismo (Itic), l’Ihh sarebbe infatti un’organizzazione radicale islamica anti-occidentale ed il suo fondatore, Bulent Yildirim, avrebbe stretti legami con il leader di Hamas a Damasco Khaled Meshaal e con i Fratelli musulmani in Egitto. Inquietante pure il fatto che, da un’analisi dei tabulati telefonici dell’Ihh risalenti al 1996, risulterebbe una serie di telefonate ad una abitazione di Milano che si scopri’ essere un covo di al-Qaida e a terroristi algerini attivi in Europa.