Trump è il king-maker del voto di Midterm. Nonostante la menzogna reiterata sulle elezioni rubate, le indagini sui suoi tentativi di ribaltare il voto, le ultime rivelazioni secondo cui avrebbe addirittura strappato documenti ufficiali del suo mandato da presidente e riconsegnati attaccati con lo scotch alla commissione che indaga sull’assalto a Capitol Hill, Donald Trump ha dominato la raccolta fondi repubblicana anche nel primo anno fuori dalla Casa Bianca.
Trump king-maker del voto di Midterm: 122 mln dollari
Ha incassato infatti 122 milioni di dollari, di cui 51 nella seconda metà del 2021. Una somma che è oltre il doppio di quella a disposizione del comitato nazionale del partito repubblicano.
Gran parte dei soldi – oltre 105 milioni – sono nel Pac (comitato di azione politica) Save America, che per legge non potrebbe trasferire la somma in vista di una futura corsa alla Casa Bianca.
Ma il tycoon può spendere il denaro per condizionare le elezioni di Midterm, appoggiando i propri candidati, pagando i propri raduni, gli spot tv.
E persino girando dei soldi alla sua attività imprenditoriale. Insomma, può diventare il kingmaker di Midterm, come suggeriscono alcuni media Usa.
Inoltre nella raccolta fondi i repubblicani battono i dem. I comitati elettorali del Grand Old Party per la Camera e il Senato, insieme al super Pac affiliati alla leadership repubblicana di entrambe le camere, hanno raccolto quasi 220 milioni di dollari a fine dicembre 2020. Contro i 176 dei democratici.
Le bozze di un ordine esecutivo: sequestrare le macchine elettorali
Spuntano intanto nuove carte. Che mostrano come Donald Trump fosse più direttamente coinvolto di quanto si sapesse nei piani dei suoi consiglieri esterni per usare le agenzie di sicurezza nazionali nel tentativo di provare le sue accuse di frodi elettorali.
Si tratta della stesura di due versioni di un ordine esecutivo per sequestrare le macchine elettorali. Uno per il Pentagono e l’altro per il dipartimento della sicurezza interna.
Tutti i media Usa sottolineano che qualsiasi operazione del genere sarebbe stata senza precedenti nella storia Usa. I documenti sono stati consegnati dagli archivi nazionali alla commissione parlamentare che indaga sull’assalto al Capitol.
L’idea di usare il governo federale per accedere alle macchine che processano le schede negli Stati persi da Trump fu concepita dall’ex colonnello Phil Waldron. E dall’ex generale Michael Flynn, già consigliere per la sicurezza nazionale dello stesso Trump.
I documenti strappati dallo stesso Trump e riattaccati per consegnarli alla Commissione d’Inchiesta su Capitol Hill
Fra le rivelazioni uscite dagli Archivi nazionali, desta scalpore la circostanza che alcuni documenti della Casa Bianca dell’era Trump, consegnati alla commissione parlamentare che indaga sull’assalto al Capitol del 6 gennaio, siano stati riattaccati col nastro adesivo dallo staff degli stessi Archivi.
Erano stati strappati, sembra da Trump in persona, secondo quanto riferito dagli Archivi in una nota. Lo riferisce la Cnn.