Trump in cena veritas: “Ma quale onestà… voglio lealtà”

di Alessandro Avico
Pubblicato il 12 Maggio 2017 - 14:15 OLTRE 6 MESI FA
Trump in cena veritas: "Ma quale onestà... voglio lealtà"

Trump in cena veritas: “Ma quale onestà… voglio lealtà”

ROMA – “Ma quale onestà… voglio lealtà”. Donald Trump passerà alla storia per le sue frasi, a volte sparate. Ma quella detta alla cena privata con il direttore dell’Fbi poi licenziato dallo stesso Trump, merita un capitolo a parte. Il Presidente Usa infatti, come riporta un retroscena pubblicato dal New York Times, dice chiaramente al capo Fbi: “Non voglio onestà, voglio lealtà“. Tradotto: tra il dire le bugie a tutti e l’essere sleale con me, devi scegliere la prima. Una cosa risaputa, ma mai detta. Basta fare un piccolo esempio. Se il capo dell’Fbi scopre che Trump ha comprato una casa con i soldi pubblici, ma non può dirlo perché altrimenti lo fa cadere, cosa sceglierà il povero capo Fbi? Onestà o lealtà? In Italia se qualcuno dice leale al presidente, leale al leader, leale al segretario, leale al politico, suona male. Ricorda un gergo dalla saga de Il Padrino. In Italia invece quello che più piace è l’onestà.

Onesto il povero capo Fbi. Fatto fuori da chi invece preferisce la lealtà. I fatti risalgono a mesi fa. Sette giorni dopo il suo insediamento alla Casa Bianca il presidente Donald Trump invitò a cena il direttore dell’Fbi James Comey (adesso licenziato dallo stesso Trump) chiedendogli di promettergli lealtà. Lo scrive il New York Times citando fonti informate, secondo cui Comey garantì “onestà” ma declinò la promessa di lealtà, affermando di non poter essere “affidabile” nel senso politico convenzionale. Il New York Times ricostruisce quell’episodio citando due fonti anonime a conoscenza dello scambio tra Trump e Comey. Si trattò di una cena privata, (parafrasando il modo di dire potremmo chiamarla in cena veritas), a due – scrive il giornale stando alla ricostruzione – in cui Trump avanzò due volte il tema della lealtà, e non soddisfatto della prima risposta in cui Comey sottolineava di poter garantire “onestà”, chiese se poteva contare su “onesta lealtà”, ottenendo una risposta affermativa da Comey.

La Casa Bianca contesta la ricostruzione riferita dal New York Times, “non crediamo sia accurata”, ha detto la vice portavoce Sarah Sanders, affermando che il presidente Trump “non lascerebbe mai intendere di aspettarsi lealtà personale, soltanto lealtà verso il nostro Paese”. Una minaccia, via Twitter. Così il presidente Usa Donald Trump mette poi in guardia l’ex direttore dell’Fbi James Comey dal far filtrare notizie sui loro incontri. Pochi caratteri ma il messaggio è molto chiaro: “È meglio che speri che non ci siano registrazioni delle nostre conversazioni prima che cominci a far filtrare notizie alla stampa”, scrive sulla sua bacheca .