Trump vieta il “basato sulla scienza”. Al Baghdadi si congratula

di Lucio Fero
Pubblicato il 18 Dicembre 2017 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA
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Al Baghdadi in una foto d’archivio Ansa

ROMA – Trump presidente Usa vieta il “basato sulla scienza”. Al Baghdadi, guida suprema dell’Isis, si congratula. In silenzio perché non può avvicinarsi ad uno smartphone altrimenti  qualche drone russo o americano che sia glielòo fa saltare, il telefono e la testa. In silenzio, ma non può che congratularsi con la totalità affinità ideologica, anzi la perfetta sovrapponibilità culturale. Se metti infatti quel che dice e pensa della scienza Trump e quel che ne dice e pensa Al Baghdadi i concetti e l’dea di fondo combaciano, coincidono.

Trump ha dato mandato al suo rappresentante nelle organizzazioni sanitarie americane di disporre (non senza imbarazzo stando alle cronache) non si usi mai più in documenti di governo o di agenzie di governo l’espressione “basato sulla scienza“. E che questa venga sostituita dall’espressione “basato sulla scienza, in considerazione degli standard e desideri della comunità”. Il che vuol dire che se scienza dice, mettiamo una rilevazione chimico-fisica che data l’età di un fossile o di un manufatto o di una roccia…E se l’esame scientifico degli atomi del carbonio (una sorta di orologio) dice un milione di anni. E se questo contrasta però con la convinzione della comunità (quale?) secondo la quale nostro signore fece tutto in sette giorni non più di qualche migliaia di anni fa…In questi casi il basato sulla scienza faccia un passo indietro.

Se due più due fa quattro ma i “desideri della comunità” non vogliono sia questo il risultato (succede ogni giorno in politica e nella pubblica opinione) allora, per cortesia due più due fa quattro ma anche no. Dipende dagli “standard della comunità”. Nessuna competenza superiore ha la scienza rispetto all’opinione anche se opinione incompetente. Questo pensa, predica e attua il presidente degli Stati Uniti d’America.

Altro che divieto di usare parole che attestano l’esistenza di omosessuali e transessuali e molto di più anche della dirompente ipocrisia comandata di non mettere più nero su bianco la parla feto. C’è di più, molto di più. C’è il mettere a guinzaglio e catena il pensiero scientifico e razionale. Quello basato sulle evidenze empiriche e sulla ricerca di laboratorio. A questo pensiero e pensare Trump e i suoi ideologi creazionisti e ferventi religiosi assegnano funzione al massimo ancillare. E comunque le evidenze scientifiche possono letteralmente far testo solo se non urtano gli “standard” (cioè le abitudini-convinzioni) e i desideri (cioè i miti e tradizioni) della comunità.

La comunità assunta e data come eterna, immutabile assoluta. La comunità che è quindi ecclesia, chiesa. Comunità di fedeli. E tutto ciò che mina o turba la comunità è  potenzialmente eretico. Perché non esiste altra fonte di verità che la comunità stessa e la legittimazione scientifica non basta certo, se addirittura non suona sospetta.

Così pensava e così governava il mondo la Chiesa cattolica non a caso dell’Inquisizione e poi la Chiesa cristiane (non solo cattolica, anche ortodossa e protestante nelle loro varie accezioni e declinazioni) che hanno combattuto aspramente il cosiddetto modernismo fino alla (momentanea?) sconfitta su questo punto in Occidente.

Così torna a pensare e a governare il suo paese il presidente Trump.

E così, proprio così, pensa ed opera la teocrazia, lo Stato fuso alla religione e viceversa. Che trova nell’Islam radicale la sua massima contemporanea espressione. E a sua volta trova nell’orrore-schifo per la scienza delle milizie e dei predicatori Isis il suo parossismo.

La cultura greco-classica-romana, pur impregnata di religiosità immanente, non sottometteva l’evidenza scientifica ai commi e dogmi e standard e desideri di un pensiero magico-religioso. E non a caso il mondo antico tecnologicamente e filosoficamente fu un mondo curioso e progredito. Per quasi duemila anni. L’identità di quel mondo venne individuata e cantata proprio nell’opposizione vincente al pensiero magico-autoritario delle leggi e poteri immobili. Greci contro persiani, occidente razionale contro oriente mistico.

Poi il mondo antico si disfece. E sul cristianesimo venne nei secoli costruito un impianto culturale e statuale in cui l’evidenza e la ricerca scientifica erano attività sospette perché potenzialmente eversive. Un migliaio di anni così. Poi due, tre secoli scarsi di libero e dominante pensiero scientifico-razionale. Dominante, ma non sempre e non certo condiviso dalla generalità. Ora, alba del terzo millennio, da Trump ad Al Baghadi e parecchi altri, ciascuno a suo modo ci fa sapere che il mondo giusto e diritto è quello dove il precetto, il comandamento e la convinzione valgono di più e devono prevalere sull’esperimento, sulle evidenze fattuali, sulla scienza teorica e applicata. D’altra parte, i laboratori scientifici non sono tutte fabbriche Frankenstein? Trump è tutt’altro che solo.