WASHINGTON – Entro la settimana “firmerò un forte ordine esecutivo” per la protezione dei monumenti. Adesso puntano a Gesù Cristo. Non succederà”. Il presidente americano, Donald Trump, annuncia così un provvedimento per tutelare statue e monumenti associati al razzismo negli Stati Uniti.
“Adesso puntano a Gesù Cristo, a George Washington, ad Abraham Lincoln, Thomas Jefferson. Non succederà, non succederà fintanto che io sarò qui”, ha detto Trump durante la conferenza stampa congiunta con l presidente polacco.
In settimana, ha chiarito, firmerà un “forte” ordine esecutivo per difendere i monumenti storici simbolo di razzismo presi di mira nelle ultime settimane dai manifestanti che protestano per la morte di George Floyd, l’afroamericano di 46 anni morto durante l’arresto.
Trump: “Arresto per chi vandalizza monumenti o statue”
Nei giorni scorsi il presidente statunitense ha anche “autorizzato il governo federale ad arrestare chiunque vandalizzi o distrugga un monumento, una statua o una proprietà federale negli Usa”.
Trump ha detto di aver chiesto fino a 10 anni di carcere. “Questa decisione è effettiva immediatamente, ma può essere usata anche in modo retroattivo. Non ci saranno eccezioni”.
Usa, la Guardia Nazionale a protezione di statue e monumenti
Intanto centinaia di soldati non armati della guardia nazionale della capitale sono stati mobilitati, pronti ad aiutare le forze dell’ordine a proteggere i monumenti storici simbolo di razzismo presi di mira nelle ultime settimane dai manifestanti.
L’ultimo è stato la statua del presidente Andrew Jackson vicino alla Casa Bianca, ‘salvata’ dal Secret Service.
Diverse persone sono state arrestate per l’assalto a quella statua. a Lafayette Park.
“Numerose persone arrestate nella capitale per il vergognoso vandalismo a Lafayette Park della magnifica statua di Andrew Jackson, in aggiunta al deturpamento esterno della St. John Church dall’altra parte della strada. 10 anni di prigione in base al Veteran’s Memorial Preservation Act. State attenti!”, ha twittato Trump. (Fonti: Ansa, YouTube)