Tucson, veglia e preghiere per Gabrielle Giffords. Tra le vittime c’è anche Christina: era nata l’11 settembre 2001

Pubblicato il 10 Gennaio 2011 - 15:27 OLTRE 6 MESI FA

La notte è stata illuminata da decine di candele accese in onore di Gabby, come viene chiamata nel suo Arizona la deputata democratica vittima di uno squilibrato che le ha sparato a bruciapelo.

A poche decine di metri Gabrielle Giffords, 40 anni, sta lottando contro la morte, dopo essere stata colpita da Jared Lee Loughner, che ha ucciso almeno sei persone e ne ha ferite una decina con un’arma da fuoco semi-automatica. Ci troviamo infatti davanti al pronto soccorso dell’University Medical Center di Tucson, dove la Giffords è stata ricoverata.

In mezzo ad un prato, ci sono decine di candele improvvisate in bicchieri di plastica (che ogni tanto prendono fuoco e devono essere spenti pestandoli con i piedi).

C’è gente che prega con una candela in mano, ci sono donne che piangono. I mini memoriali illuminati sono due, con la foto di Gabby al centro e una serie di messaggini affettuosi di incoraggiamento. Un cartello più grande degli altri recita: “Peace and Love are stronger now“, la pace e l’amore sono diventati più forti. E anche davanti agli uffici della Giffords veglia, lacrime, omaggi silenziosi, preghiere.

Kevin Dahl, 54 anni, l’uomo dalla barba rossa che ha coordinato l’evento spontaneo di fronte all’ospedale inviando messaggi Twitter ad amici e militanti e segnalandolo su Facebook, indica la stanza in cui la deputata è ricoverata, si trova al penultimo piano del pronto soccorso, una palazzina moderna. “Sa che siamo qui, glielo hanno detto. Ce la farà, è una che combatte“.

Tra le persone uccise dalla follia omicida di Jared Lee Loughner, c’è anche Christina Taylor-Green, nata l’11 Settembre 2001, in coincidenza con gli attacchi contro le Torri Gemelle e il Pentagono. “E’ venuta al mondo il giorno di una tragedia e se ne va con una tragedia” racconta il padre, John Green,  in una intervista telefonica alla Kvoa, l’emittente locale della Nbc.

Christina, di famiglia cattolica è una delle sei vittime della strage del Safeway di Tucson. Oltre ad essere molto patriottica, la ragazza nata sulla East Coast, non lontano né da New York né da Washington, era appassionata di politica e per questo la famiglia Taylor-Green aveva voluto portarla a vedere la Giffords, uno dei tre deputati dell’Arizona, rieletta per il suo terzo mandato consecutivo il 2 novembre scorso.

Christina ci era andata con un vicino di casa, e incontrare Gabrielle era uno dei suoi sogni, scrive uno dei principali quotidiani locali, l’Arizona Daily Star. Il vicino, ferito da quattro pallottole, è ricoverato ma non è in pericolo di vita. ”Era sempre sorridente – prosegue il padre – ed era molto interessata ai meccanismi della politica. Era stata appena eletta al consiglio scolastico” dai suoi compagni della terza elementare della Mesa Verde Elementary School. ”Era una grande leader e vedevo un futuro brillante per lei”.