Turchia, Erdogan chiede ergastolo per il direttore di un giornale di opposizione

Turchia, Erdogan chiede ergastolo per il direttore di un giornale di opposizione
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan (Foto Lapresse)

ANKARA – Ultime giornate ad alta tensione verso le cruciali elezioni politiche turche di domenica 7 giugno, le prime che il presidente Recep Tayyip Erdogan potrebbe non vincere. E si fa sempre più duro lo scontro fra il capo dello Stato e il direttore del quotidiano di opposizione “Cumhuriyet” Can Dundar, che venerdì aveva pubblicato le foto di armi destinate ai gruppi armati islamici in Siria scortate dai servizi segreti del Mit.

Erdogan lunedì aveva minacciato Dundar, avvertendolo che avrebbe pagato “un caro prezzo” per lo scoop con il quale aveva sbugiardato il governo. Oggi ha mantenuto la parola. Il suo avvocato ha presentato una denuncia penale contro Dundar per “spionaggio” e “rivelazioni di segreti di Stato”, chiedendo una condanna del giornalista all‘ergastolo.

Le immagini pubblicate da Cumhuriyet sono state scattate nel gennaio 2014 dai gendarmi che vicino al confine avevano controllato i camion del Mit, scoprendo nascoste sotto cartoni di medicine armi pesanti destinate ai jihadisti. Il governo aveva negato tutto sostenendo che a bordo c’erano solo aiuti umanitari. Un giudice su richiesta del governo aveva imposto la censura alla stampa sulla vicenda e i gendarmi erano stati prima rimossi poi arrestati per “spionaggio”.

Erdogan è stato più volte accusato di aiutare in Siria anche i gruppi armati jihadisti, Isis e Al Nusra, con l’ossessione di fare cadere Bashar al Assad per sostituirlo con i Fratelli Musulmani. Il governo di Ankara ha sempre negato. Ma le foto di Cumhuriyet lo sbugiardano.

Il durissimo attacco al direttore di Cumhuriyet a pochi giorni dal voto ha suscitato un’ondata di sdegno e solidarietà. Martedì 2 giugno decine di giornalisti e di intellettuali si sono dichiarati ‘corresponsabili’ in un appello pubblicato sulla prima pagina del quotidiano. Si è schierato con Dundar anche il Nobel Orhan Pamuk.

L’opposizione intanto lancia l’allerta brogli, convinta che Erdogan farà di tutto per non perdere il potere. Fuat Avni ha pubblicato su twitter i nomi di 350 dei 3.500 scrutatori che l’Akp avrebbe incaricato di manipolare il voto. “Rivelerò gli altri nomi – ha minacciato – se non rinunceranno”.

Decine di migliaia di inviati di ong della società civile, dell’opposizione, semplici cittadini saranno nei seggi domenica sera. Se andrà via la luce “si siederanno sulle urne”, ha avvertito Kilicdaroglu. Alle comunali 2014 l’opposizione aveva denunciato brogli di massa. La luce era saltata in 22 province durante lo spoglio. “Colpa di un gatto entrato in una centralina”, aveva spiegato, serio, il ministro dell’Energia Taner Yildiz. L’associazione veterinari di Istanbul questa sera ha beffardamente lanciato un appello ai gatti turchi: “State lontani dalle centraline!”.

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