Ucraina, Putin a Draghi: “Pronti a sbloccare crisi del grano se revocate sanzioni”

Le condizioni di Putin: la Russia è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare attraverso l'esportazione di cereali e fertilizzanti, in cambio della revoca delle sanzioni.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Maggio 2022 - 18:15 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, Putin a Draghi: "Pronti a sbloccare crisi del grano se revocate sanzioni"

Ucraina, Putin a Draghi: “Pronti a sbloccare crisi del grano se revocate sanzioni” (foto Ansa)

Nel pomeriggio di giovedì, 26 maggio, il premier italiano Mario Draghi e quello russo Vladimir Putin si sono sentiti al telefono.

Le condizioni di Putin

Durante la telefonata Putin ha affermato che la Russia è pronta ad aiutare a superare la crisi alimentare attraverso l’esportazione di cereali e fertilizzanti, in cambio della revoca delle sanzioni. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla Tass. Durante il colloquio, Putin ha confermato che la Russia ha intenzione di garantire una fornitura ininterrotta di gas a prezzi fissati nei contratti all’Italia.
Nella telefonata Putin ha detto che Mosca sta facendo “sforzi per garantire una navigazione sicura nel Mar d’Azov e nel Mar Nero”, affermando che è l’Ucraina ad “ostacolarla”.  Il presidente russo ha poi detto a Draghi che i negoziati sono stati “sospesi da Kiev”.

Lavrov: “Il piano di pace dell’Italia non è serio. Nessuno ci ha mostrato niente”

Prima della telefonata il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov aveva bocciato senza appelli il piano di pace italiano:

“Il signor Luigi Di Maio è attivo nel campo dei media e sta promuovendo l’iniziativa italiana dei quattro punti. Secondo lui, è anche scritto sui media, questa iniziativa italiana potrebbe ‘non solo adattarsi a Russia e Ucraina, ma anche fornire quasi un nuovo processo di Helsinki, nuovi accordi sulla sicurezza europea’” e sarebbe già condivisa dai Paesi del G7 e dal Segretario Generale delle Nazioni Unite”.

“Non so se sia vero o no, a chi lo ha mostrato. Nessuno ci ha dato niente. Possiamo fare affidamento solo sulle speculazioni e descrizioni che appaiono sui media”. E questo, sottolinea il ministro degli Esteri russo, “provoca un sentimento di rammarico per la comprensione degli autori di questa iniziativa per ciò che sta accadendo e per la loro conoscenza dell’argomento, la loro conoscenza della storia di questo problema”.