Ucraina, Vladimir Putin ora si sente ingannato e ha fatto arrestare due 007

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Marzo 2022 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA
Ucraina, Vladimir Putin ora si sente ingannato e ha fatto arrestare due 007

Ucraina, Vladimir Putin ora si sente ingannato e ha fatto arrestare due 007 (foto Ansa)

Vladimir Putin, scontento dell’operato della quinta divisione della Fsb, l’organismo dei servizi incaricati di fornire informazioni sull’invasione, ha deciso di mettere agli arresti domiciliari i suoi dirigenti di spicco, il generale Beseda e il suo vice. Lo fanno sapere i noti giornalisti investigativi Andrei Soldatov e Irina Borogan. La notizia, che non ha ancora avuto alcuna conferma ufficiale, è stata rilanciata dal sito dissidente Meduza.

“Putin si sente ingannato”

Dopo due settimane di guerra, la tesi dei due analisti è che Putin si sia finalmente reso conto di essere stato semplicemente fuorviato: l’intelligence, temendo di far arrabbiare il leader, gli avrebbe fornito ciò che lui stesso voleva sentire. Quindi i due sarebbero stati fermati per uso improprio dei fondi stanziati per le operazioni, nonché per le scarse informazioni di intelligence.

Il premio Nobel Paul Krugman: “Anche Putin non può restare in carica in eterno”

“Anche Putin non può restare in carica in eterno, se i danni di guerra si accumulano”.

Ne è convinto il premio Nobel all’Economia Paul Krugman, che in un’intervista allo Spiegel spiega che per questo motivo le sanzioni economiche sono un mezzo adeguato per rispondere all’azione militare in Ucraina. L’economia russa riesce a sostenersi senza i beni di lusso dall’estero, ma mancano importanti pezzi all’industria aerospaziale, spiega:

“Rendere autarchico il paese avrebbe richiesto anni di preparazione. Penso che gli Usa e la maggior parte degli Stati europei riusciranno a sostenere l’aumento dei prezzi”, è la previsione sugli effetti collaterali per i Paesi che applicano le sanzioni. Secondo Krugman, la situazione non è paragonabile allo shock petrolifero degli anni ’70, che prevede una pesante recessione nei Paesi industrializzati. Conseguenze gravi si profilano invece per i Paesi poveri, in cui la gente usa gran parte dello stipendio per fare la spesa: “L’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari potrebbe diventare un gran problema soprattutto per i Paesi in via di sviluppo”. Ed è a questi Paesi che andranno condonati i debiti, conclude secondo l’anticipazione del magazine.