Ungheria: Orban vuole cambiare costituzione anti migranti nonostante referendum

di Redazione Blitz
Pubblicato il 3 Ottobre 2016 - 15:09 OLTRE 6 MESI FA
Ungheria: Orban vuole cambiare costituzione anti migranti nonostante referendum

Ungheria: Orban vuole cambiare costituzione anti migranti nonostante referendum

BUDAPEST – Ungheria: Viktor Orban vuole cambiare costituzione anti migranti nonostante referendum. Il premier ungherese infatti ha annunciato in aula a Budapest un’iniziativa di modifica della costituzione “nello spirito del referendum” per imporre un divieto di accoglienza di cittadini stranieri in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento. Una commissione preparerà il testo della modifica, ha annunciato il premier, anche se l’Assemblea nazionale dei deputati non è tenuto a recepirlo a causa del mancato raggiungimento del quorum.

“La burocrazia di Bruxelles e la sinistra europea ritengono utile l’immigrazione di massa. E’ in corso nell’Ue un accoglienza organizzata e mirata”, contro la quale l’Ungheria, confortata dal risultato del referendum, intende lottare, pur sapendo che “sarà una lotta lunga e difficile”. Ha sostenuto ancora il premier ungherese Orban. “Il partito dell’accoglienza è forte e ha mezzi a sufficienza per far valere la propria volontà”, ha ammesso Orban annunciando che comunque farà valere la posizione ungherese in sede comunitaria.

L’Ungheria non aveva seguito il suo presidente Viktor Orban nel referendum anti migranti. Ad ufficializzare il tutto è stato il presidente dell’Ufficio elettorale nazionale ungherese (Nvi), Andras Patyi, spiegando in tv che il referendum in Ungheria sulla ripartizione dei migranti nell’Ue non ha raggiunto il quorum del 50%. Gli ungheresi erano stati chiamati a rispondere a questa domanda: “Volete che l’Unione Europea decida una ricollocazione obbligatoria dei cittadini non ungheresi in Ungheria senza l’approvazione del Parlamento ungherese?”. Già dal quesito, insomma, appariva chiara la volontà di Orban di pilotare la consultazione. Agli ungheresi, di fatto, veniva chiesto se una decisione sui migranti spettasse a loro o agli stranieri.