Obama assegna ambasciate a munifici finanziatori elettorali: Roma vale $ 3 mln

Pubblicato il 2 Febbraio 2013 - 14:17| Aggiornato il 22 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

WASHINGTON, STATI UNITI – Due milioni 900 mila dollari: questo il costo teorico per un grande finanziatore della campagna di Barack Obama intenzionato a fare l’ambasciatore, per due o quattro anni, a Villa Taverna a Roma.

La ‘quotazione’ arriva da due professori di studi internazionali dell’Universita’ di Pennsylvania, Johannes Fedderke e Dennis Jett, che hanno calcolato il cartellino del prezzo teorico delle principali ambasciate di nomina politica degli Stati Uniti nel mondo.

In base al ‘modello’ di Fedderke e Jett, Roma arriva al terzo posto, dopo Parigi (6 milioni e 100 mila dollari) e Madrid (4 milioni e 500), ma prima della sede storicamente piu’ ambita di tutte, quella di Londra, anche a causa della ‘speciale relazione’ transatlantica tra Usa e Regno Unito: per diventare ambasciatore alla Corte di St. James ‘basterebbe, secondo i due professori, un contributo di 2 milioni 320 mila dollari.

L’Italia e’ tradizionalmente una sede di nomina politica: l’ultima volta che Washington invio’ a Villa Taverna un diplomatico di carriera fu con Reginald Bartholomew ai tempi di Bill Clinton. David Thorne, un esperto di borsa e consigliere democratico, fu scelto nel 2009 da Barack Obama non tanto per i contributi elettorali (29 mila dollari dal 1989, 17 mila alla prima campagna del presidente) ma per il filo diretto con John Kerry, di cui e’ amico ed ex cognato, e il legame diretto con l’Italia: abito’ a Roma da ragazzo con la famiglia quando il padre Landon fu inviato dall’allora presidente Eisenhower come amministratore del Piano Marshall per l’Italia.

Seguendo una tradizione che risale a Ronald Reagan, Obama nel suo primo mandato ha assegnato il 30 per cento delle sedi diplomatiche americane all’estero ad amici e donatori. Quest’anno la concorrenza e’ particolarmente feroce: i consiglieri del presidente incaricati della selezione hanno fatto sapere agli aspiranti ambasciatori che chi ha raccolto meno di un milione di dollari puo’ mettersi il cuore in pace. Sarebbero almeno 300, tra donatori e raccoglitori di fondi, le aspiranti ‘feluche’.

I candidati che aspirano a Villa Taverna includerebbero, secondo il New York Times, Azita Raji, filantropa di San Francisco che per Obama ha raccolto oltre tre milioni di dollari, il romanziere Robert Mailer Anderson e John R. Phillips, un avvocato di Washington sposato con l’ex collaboratrice della Casa Bianca Linda Douglass. A dispetto del cognome, solo Phillips avrebbe legami con l’Italia: i suoi nonni Filippi emigrarono dalla penisola e qualche anno fa l’avvocato ha comprato un intero villaggio, Borgo Finocchieto, vicino a Buonconvento in provincia di Siena, poi trasformato in hotel de charme decantato sulla ‘bibbia del lusso’ Robb Report.