Usa. Biden in prima linea per riforme su acquisto e possesso armi da fuoco

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 - 11:38 OLTRE 6 MESI FA
Il vice-presidente Joe Biden

WASHINGTON, STATI UNITI – ”Dopo la strage di Newtown nel nostro Paese c’e’ un risveglio delle coscienze: Barack Obama e’ molto determinato ad assumere azioni concrete contro la violenza provocata dalle armi”. Lo ha dichiarato Joe Biden, il vicepresidente Usa che a meno di un mese dal massacro della scuola elementare Sandy Hook, ha iniziato il delicato lavoro istruttorio per elaborare una bozza di riforma, che porti a un maggiore controllo sulle armi, da presentare entro fine mese al Congresso.

Alla presenza del ministro della Giustizia, Eric Holder, Biden ha incontrato le associazioni anti-armi e i parenti delle vittime. Giovedi vedrà la potente lobby delle armi, la National Rifle Association (Nra), il mondo dell’industria dello spettacolo e dei videogiochi. Quindi incontrerà anche i vertici di Wal Mart, il gigante della grande distribuzione, il primo venditore d’armi d’America, che dapprima aveva declinato l’invito ma ha poi cambiato idea. ”Avevamo sottovalutato – si legge in una nota di Wal-Mart – l’impatto che questa vicenda ha avuto nei confronti del pubblico”.

Una notizia importante, che mostra come tutta l’America che conta ha capito che stavolta la Casa Bianca sta facendo sul serio. In discussione non c’e solo la cultura profonda del Paese, ma anche i tantissimi soldi spesi dalle lobby delle armi per tutelare un mercato milionario. Cosi’, dopo il successo nella trattativa sul fiscal cliff, Obama si affida un’altra volta all’esperienza del suo numero due per portare a termine un altro cambiamento epocale per la societa’ americana.

Forte dello sgomento popolare provocato dalla tragica fine dei 20 bambini del Connecticut, Obama tira dritto. Come ha sottolineato Biden, pur di evitare altre stragi, il presidente sta pensando anche a ordini esecutivi, decreti immediatamente operativi. Intanto, la Nra dichiara guerra a Hollywood accusando le star del cinema di ipocrisia. La piu’ potente e ricca organizzazione di fans di fucili e pistole accusa i tanti attori e attrici, spesso ‘liberal’ di fare tanti soldi con film ultra-violenti. E contemporaneamente, battersi in prima linea per limitare il diritto degli americani di possedere un’arma.

La polemica e’ diventata ancora piu’ forte nei giorni scorsi, quando tante celebrita’ sono apparse in un video a favore della ormai celebre campagna ‘Demand a plan’, chiedi la riforma, promossa dai sindaci contro le armi illegali. Ma poche ore dopo, sempre online, e’ uscita una parodia della stessa clip molto amara. Con un’abile operazione di montaggio, dopo le immagini in cui un attore o attrice chiedeva la riforma, appariva una scena dello stesso attore in uno dei suoi tanti film mentre imbracciava un fucile e sparava.

Il senso e’ chiaro: come ha dichiarato il portavoce della Nra nei giorni dopo la strage del Connecticut, c’e’ un legame molto stretto tra violenza in tv e al cinema e massacri reali. Una tesi tutta da dimostrare, tenuto conto che questi stessi film vengono visti in tutto il mondo occidentale, ma le stragi nelle scuole accadono solo negli Stati Uniti. Lo stesso ex governatore repubblicano e protagonista indiscusso dei film violenti, Arnold Schwarzenegger, ha negato con forza che esista questo nesso, definendo i suoi film ”solo divertimento”.