Usa-Cina, prova di forza nel Mar Cinese Meridionale

Pubblicato il 1 Giugno 2012 - 15:07 OLTRE 6 MESI FA

PECHINO – Nelle acque tropicali tra la Cina, il Vietnam, le Filippine e la Malesia c’è un tesoro: un tesoro gatto di petrolio e gas naturale. A contenderselo non sono solo la Repubblica Popolare Cinese e le Filippine, ma anche dagli Stati Uniti.

Ufficialmente le navi da guerra di Pechino e Manila sarebbero schierate in quelle acque per un bisticcio su qualche corallo e alcuni pesci. In realtà il motivo è sotto quei pochi scogli dal nome impronunciabile: gli Scarborough Shoal, o Huangyan Island.

Questi isolotti hanno già fatto sfiorare l‘incidente diplomatico proprio per la presenza di navi della Marina Militare Americana al fianco di quelle delle Filippine. Washington ha anche schierato i propri soldati nella base di Darwin, nell’Australia settentrionale.

Due terzi del commercio mondiale di gas naturale passa da queste acque. Il Mar Cinese Meridionale è anche il passaggio inevitabile per il petrolio dal Medio Oriente a Cina, Giappone, Corea del Sud e tutto il resto dell’Asia.

E lo stesso fondale di questo mare dovrebbe essere, secondo le ultime scoperte, ricco di risorse energetiche. Alcune stime parlano di 130 miliardi di barili di petrolio e 25trilioni di metri cubi di gas.

In maggio la China National Offshore Oli Corp. ha iniziato a fare i piani per le prime trivellazioni. Per la Cina questo mare fa parte del proprio territorio e della propria storia.

I confini della Repubblica Popolare Cinese includono gran parte del Mar Cinese Meridionale. Ma le Filippine non la pensano allo stesso modo. A Manila il presidente Benigno Aquino ha deciso di appoggiare un progetto di trivellazioni proprio nell’area che dovrebbe essere ricca di risorse energetiche.

Con i Marines schierati in difesa di Manila la contesa si allontana sempre più da un bisticcio tra vicini per qualche scoglio…