Usa, elezioni. Per i democratici le brutte notizie non finiscono mai

Pubblicato il 23 Settembre 2010 - 15:33 OLTRE 6 MESI FA

Il Congresso degli Stati Uniti

Con l’avvicinarsi delle elezioni di medio-termine del 2 novembre le cattive notizie per i democratici, che controllano Camera e Senato, sembrano non finire mai.

Un sondaggio Associated Press-Gfk ha accertato che gli elettori indipendenti – quelli non iscritti ad alcun partito – sono quasi tanto irritati che i repubblicani per quanto riguarda i vari aspetti della politica nazionale.

Ciò significa che gli indipendenti potrebbero essere più propensi a votare per i repubblicani che per i democratici, i quali corrono il rischio di perdere la maggioranza alla Camera e forse anche al Senato.

Secondo il sondaggio, il 58 per cento degli indipendenti e il 60 per cento dei repubblicani dicono che la politica in atto li fa arrabbiare, di contro al 31 per cento dei democratici. Circa 7 su 10 indipendenti e repubblicani si dicono ”disgustati”, di contro a 4 su 10 democratici. Inoltre gli indipendenti e i repubblicani, secondo il sondaggio, sono complessivamente più delusi, depressi e frustrati dei democratici.

Questi dati sono l’ultimo avvertimento in ordine di tempo per i democratici, che con un economia in stato comatoso ed una fiacca popolarità del presidente Barack Obama, forniscono ai repubblicani una concreta possibilità di sottrargli le maggioranze alla Camera e al Senato.

I dati rilevati dal sondaggio spiegano anche perchè gli indipendenti, che possono essere di cruciale importanza in molte contese congressuali, preferiscono il candidato repubblicano rispetto a quello democratico nella misura del 52 per cento contro il 36 per cento.

”Tenuto conto di tutto, per i democratici c’e’ una luce rossa lampeggiante nei numeri del sondaggio”, ha dichiarato Ann Crigler, docente di scienze politiche all’University of Southern California e esperta di indagini demoscopiche. Aggiunge Crigler: ”Esaminando il quadro nel suo insieme, l’ateggiamento degli indipendenti sottolinea quanto difficile sarà per i democratici vincere le elezioni”.