Usa, elezioni. Bin Laden irrompe nella campagna per la Casa Bianca

Pubblicato il 30 Aprile 2012 - 11:51| Aggiornato il 1 Maggio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Obama con i suoi collaboratori nella Situation Room seguono l'operazione dei Navy Seals

WASHINGTON, STATI UNITI – Osama Bin Laden irrompe nella campagna elettorale americana. A un anno dalla sua uccisione nel ‘fortino’ di Abbottabad, in Pakistan, l’ex numero uno di al Qaeda torna prepotentemente alla ribalta, al centro dello scontro politico tra Barack Obama e i repubblicani.

Questi ultimi accusano il presidente di utilizzare l’anniversario della morte di Osama – considerato come un successo di tutti gli americani – per meri fini elettorali.

Pronta la risposta di Obama. ”Con Mitt Romney alla Casa Bianca Bin Laden sarebbe ancora vivo”, recita l’ultimo spot della sua campagna. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso e’ stata una decisione senza precedenti presa dal presidente: quella di aprire alla tv la ‘Situation Room’ – uno dei luoghi piu’ sicuri e segreti d’America – per raccontare davanti alle telecamere della Nbc come visse il raid che porto’ alla morte del nemico numero uno degli Stati Uniti.

Nell’intervista – che andra’ in onda martedi’ 2 maggio, esattamenmte ad un anno dalla intrepida operazione dei Navy Seal- Obama racconta quei momenti, immortalati nella famosa fotografia che lo ritrae nella ‘Situation Room’: il volto teso di Obama circondato da tutti i suoi più stretti collaboratori. Il giornalista della Nbc, oltre al presidente, ha intervistato molti dei protagonisti di quella serata: il vicepresidente Usa Joe Biden, il segretario di Stato Hillary Clinton, l’ex capo dello staff della Casa Bianca Mike Mullen, il consigliere per la sicurezza nazionale Tom Donilon, e il consigliere per l’antiterrorismo John Brennan.

I repubblicani sono furenti. L’accusa mossa al presidente e’ quella di voler ‘politicizzare’ uno dei luoghi simbolo del Paese e uno degli episodi della storia americana che dovrebbero appartenere a tutti. ”E’ quantomeno inopportuno usare la Situation Room per cose del genere”, critica Tony Fratto, uno dei portavoce della Casa Bianca quando presidente era George W. Bush, che all’epoca fu criticato dai democratici per un utilizzo propagandistico delle immagini di Ground Zero.

Durissimo l’affondo del senatrore repubblicano, John McCain, che sfido’ Obama nelle presidenziali del 2008: ”Il presidente sta facendo propaganda elettorale di basso livello. Senza alcuna vergogna utilizza l’unica decisione sulla quale ha avuto ragione per fini politici e per un patetico autocompiacimento”, incalza l’influente esponente del Grand Old Party, per il quale Obama cosi’ facendo ”sminuisce anche la memoria dell’11 settembre”.

Dalla Casa Bianca respingono con fermezza le critiche di chi dietro l’intervista vede un’operazione orchestrata a tavolino dalla campagna di Obama ”Quello che il presidente ha fatto con questa intervista – ha tagliato corto Josh Earnst, uno dei portavoce presidenziali – e’ la stessa cosa che ha fatto gia’ numerose volte, raccontare come ando’ la missione e celebrarne il suo successo”.

Anche il New York Times – che non si puo’ certo definire anti-obamiano – avanza pero’ qualche perplessita’ sulla strategia del presidente: ”Tutti i presidenti che corrono per il secondo mandato enfatizzano i risultati che hanno ottenuto, e’ normale. Ma il presidente Obama – afferma il giornale – sta sempre piu’ imboccando una insolita strada: vantarsi di come ha ucciso un uomo”.