Da Goldman Sachs ai casinò: la corsa dei lobbisti alla Casa Bianca

Pubblicato il 2 Febbraio 2012 - 15:11 OLTRE 6 MESI FA

NEW YORK – La corsa alla Casa Bianca non vede solo partecipare i candidati. Ci sono altri “corridori” che operano, anche se meno alla ribalta: sono i finanziatori delle campagne elettorali.

Una lista di miliardari che finiscono per combattere tra di loro.  Anche perché dopo che la Corte Suprema americana ha eliminato i limiti al finanziamento delle campagne elettorali sia da parte dei singoli cittadini sia da parte delle imprese, la battaglia a suon di miliardi è più che mai in corso. Soprattutto in campo repubblicano.

Sheldon Adelson ne è l’esempio: ottavo uomo più ricco d’America, ricorda il Corriere della Sera, tycoon di casinò e jet, ha finanziato cpon cinque milioni di dollari l’amico Newt Gingrich, riportando al successo il candidato allora in caduta libera rispetto allo sfidante Mitt Romney dopo la sconfitta nell’Iowa.

Tanti soldi hanno permesso di creare in South Carolina una campagna con i fiocchi, in grado quasi di distruggere Romney. Dopo la vittoria in South Carolina Adelson ha raddoppiato con altri cinque miliardi per la corsa in Florida.

Ma qui le cose sono andate diversamente. Del resto anche Romney può contare su sostenitori non certo da poco. Perché il primo finanziatore del repubblicano mormone è Goldman Sachs, la maggiore banca d’affari di Wall Street. Con Goldman Sachs Romney ha anche creato un fondo, i Bain Capital, in cui Romney ha investito circa 40 milioni di dollari attraverso un strumenti finanziari della Goldman.

Ma gli affari tra Goldman Sachs e Bain Capital sono serviti anche agli amici di Gingrich per una mobilitazione contro il “capitalista” Romney. Che comunque, già ricordano i giornalisti Usa, ha gli stessi finanziatori di Barack Obama: Goldman, Ubs e Morgan Stanley.