Usa, elezioni. Obama attacca a fondo Ryan mentre i repubblicani esultano

Pubblicato il 13 Agosto 2012 - 13:02 OLTRE 6 MESI FA

Paul Ryan

WASHINGTON, STATI UNITI – Da’ il ”benvenuto nella corsa” a Paul Ryan e chiarisce subito: ”e’ un abile portavoce della visione del governatore Romney, una visione con la quale però sono assolutamente in disaccordo”. Il presidente Barack Obama, da Chicago sede della sua campagna elettorale, commenta la scelta di Paul Ryan e chiarisce i toni della campagna e della posta in gioco in novembre: le prossime elezioni ”non sono solo una scelta fra due candidati e deu partiti politici, sono una scelta fra due diverse visioni del paese”.

Uno scontro ‘ideologico’ che ruota soprattutto intorno a tasse e sanita’. Romney e Ryan sono per semplificare il sistema fiscale americano con due sole aliquote e per tasse piu’ basse per i ricchi, oltre che per ridurre significativamente il Medicare e il Medicaid, il programma di assicurazione sanitaria per gli ultra-65enni e per i piu’ poveri. Opposta la posizione dei democratici, con Obama che vuole alzare la tasse per i piu’ ricchi e difendere la sanita’ pubblica. Posizioni divergenti anche sul governo: i repubblicani vogliono ridimensionarlo e limitarne l’influenza tramite le regole, i democratici sono per il libero mercato ma controllato.

Alla scelta di Paul Ryan brindano i repuublicani, convinti che avvicini Mitt Romney ai Tea Party conservatori garantendogli cosi’ voti importanti, e rilanci la campagna elettorale. I democratici tirano un sospiro di sollievo e festeggiano perche’ con Ryan, gli elettori si troveranno a dover scegliere fra due ideologie opposte e non saranno quindi chiamati a votare ad un referendum sugli ultimi quattro anni, per Obama scadenti. La scelta di Ryan sembra paradossalmente galvanizzare ambedue i partiti e confermare l’ascesa dei Tea Party che, se i repubblicani dovessero vincere, si troverebbero con uno dei loro ‘prediletti’, il conservatore Ryan, nello studio ovale.

In attesa di sapere se la scelta influenzera’ i sondaggi, Romney e i repubblicani festeggiano un boom della raccolta fondi dopo l’annuncio ufficiale: oltre 3 milioni di dollari in sole 24 ore. E delineano la loro strategia: segnare una netta contrapposizione con il presidente Obama e le sue politiche che rischiano di far diventare gli Stati Uniti ”come l’Europa”, ovvero Paesi come la Grecia, la Spagna e l’Italia. ”Con noi gli Stati Uniti torneranno a essere grandi”, e’ il messaggio lanciato da Romney e Ryan dal North Carolina, tappa della loro quattro giorni in bus. Ai democratici e a Obama, Ryan offre la possibilita’ di lanciare un’offensiva ideologica contro gli avversari invece che difendere i risultati ottenuti finora.

La scelta del candidato alla vicepresidenza e’ durata mesi per Romney: iniziata il 16 aprile si e’ prolungata per trovare la persona giusta. Un processo che – secondo fonti riportate dalla stampa americana – ha stressato Romney, consapevole che la scelta era l’unica possibilita’ per imprimere una svolta e vigore alla sua campagna elettorale. Un processo che e’ stato tenuto segreto, costringendo Ryan, ”mago della statistica”, a lasciare la sua casa a Janisville dalla porta di servizio e a nascondersi fra gli alberi prima di essere preso, venerdi’ sera, dalla campagna di Romney per raggiungerlo a Norfolk.

Una decisione annunciata domenica ma che e’ stata presa il 5 agosto scorso, durante un incontro sempre segreto fra i due, con Romney che ha lasciato subito dopo aver ottenuto il si’ di Ryan perche’ doveva seguire l’evoluzione della sparatoria nel tempio Sikh. La scelta – riferisce lo staff di Romney – e’ stata dettata dalla necessita’ che il candidato, chiunque fosse, doveva essere pronto fin dal primo giorno. E una scelta passata anche per le dichiarazioni dei redditi dei candidati, con Romney che ha loro chiesto le dichiarazioni fiscali.