Usa, elezioni. Santorum supera Romney, ma la Casa Bianca è lontana

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 11:11| Aggiornato il 22 Febbraio 2012 OLTRE 6 MESI FA

Rick Santorum e Mitt Romney

WASHINGTON, STATI UNITI – L’ex senatore della Pennsylvania, Rick Santorum, è in netto vantaggio sul rivale Mitt Romney. Secondo un sondaggio condotto da Gallup a livello nazionale, Santorum e’ in testa con il 36%, ben otto punti sopra l’ex governatore del Massachusetts, che è debole in Michigan, lo Stato in cui e’ cresciuto, e in Arizona, dove e’ in vantaggio di stretta misura.

Due stati in cui si vota per le primarie repubblicane il 28 febbraio. La rimonta di Santorum,  per cui secondo la maggioranza degli osservatori la Casa Bianca rimane un sogno impossibile comunque andrà a finire nelle primarie, agita i repubblicani, fra i quali tornano ad alimentarsi le voci su una possibile discesa in campo di nuove alternative da opporre al presidente Barack Obama.

Secondo indiscrezioni riferite da Abc e Politico, fra i nomi in auge ci sarebbero il governatore dell’Indiana Mitch Daniels, il governatore del New Jersey Chris Christie e l’ex governatore della Florida e fratello dell’ex presidente George W. Bush, Jeb Bush. Alcuni repubblicani auspicano, in caso di netta affermazione di Santorum nelle primarie, un ribaltone durante la convention di Tampa, quando i delegati potrebbero non appoggiare Santorum e presentare un altro candidato.

Un evento che appare improbabile, anche se sempre meno impossibile: e’ dal 1976 che non accade nulla di simile durante una convention repubblicana. Inoltre e’ una questione di tempo: ormai, secondo alcuni osservatori, e’ troppo tardi per far scendere in campo altri candidati. In attesa dell’ultimo dibattito prima del Super-Tuesday del 6 marzo (quando si voterà in più Stati), gli occhi sono ora puntati sul Michigan ritenuto uno Stato chiave, decisivo nella corsa repubblicana alla casa Bianca.

Romney vacilla proprio nello Stato in cui e’ cresciuto, quello che ospita la capitale dell’auto, Detroit, ed e’ sede delle tre case automobilistiche americane. La contrarieta’ di Romney nel 2009 al salvataggio di General Motors e Chrysler condizionera’ indubbiamente l’elettorato chiamato a votare. ”Se perdesse il Michigan, Romney dovrebbe lasciare la corsa”, ha affermato l’ex speaker della camera, Newt Gingrich, perchè lo Stato, considerato essenziale e di tradizione democratica, con lui candidato a questo punto finirebbe automaticamente in mano ad Obama.

Ma anche Gingrich potrebbe trovarsi ora in difficolta’ con la pubblicazione di alcuni documenti, da parte del Washington Post, sui suoi trascorsi alla Camera: i documenti rivelano come Gingrich in passato abbia piu’ volte criticato il presidente Ronald Reagan, portato ora ad esempio nella campagna elettorale repubblicana.

Mentre sale la tensione nella squadra di Romney, Santorum continua con i suoi comizi e cerca di attirare gli elettori cristiani conservatori. E lo fa attaccando Obama, la cui teologia, ha detto, ”non e’ basata sulla Bibbia”. Ma poi ha corretto il tiro precisando: ”mi riferivo all’estremismo degli ambientalisti di cui il presidente si e’ fatto interprete e protagonista con le sue politiche”.