Usa, elezioni. Supertuesday, sfida tra Mitt Romney e Rick Santorum

Pubblicato il 6 Marzo 2012 - 11:04| Aggiornato il 7 Marzo 2012 OLTRE 6 MESI FA

Mitt Romney e Rick Santorum

WASHINGTON, STATI UNITI – E’ certamente possibile che Mitt Romney non vincera’ ovunque, tuttavia questo Supertuesday con ogni probabilita’ rilancera’ con forza la sua leadership tra gli altri candidati repubblicani.

Forte dell’appoggio in extremis di molti big del partito, con i sondaggi che lo danno in ripresa sul rivale Rick Santorum, questo milionario mormone, da tempo, anche se con alti e bassi, considerato il predestinato alla sfida col presidente Barack Obama, pare ormai lanciatissimo verso la convention di Tampa e la nomination.

Martedi’ In palio ci sono 437 delegati, da assegnare in 10 stati, molto diversi tra loro. Secondo gli osservatori, gli scenari possibili sono tre: il piu’ plausibile e’ che Romney aumenti il suo distacco nei confronti del suo inseguitore, Rick Santorum, lanciandosi verso lo sprint finale. Il secondo e’ quello che metterebbe in crisi il partito: con l’ennesimo exploit Santorum recupera il divario con Romney e riapre totalmente i giochi. Infine, il terzo scenario, quello secondo cui ognuno guadagna delegati, ma senza nessun vincitore. Romney resterebbe in pole position, ma senza convincere fino in fondo. Evidentemente gli ultimi due scenari sarebbero quelli preferiti dallo staff di Obama.

Ad ogni modo, stavolta si vota anche nel profondo Sud. Qui, tra la Georgia, dove e’ nato, e il vicino Tennessee, l’ex-speaker della Camera Newt Gingrich si gioca la sua partita campale. Per poter continuare la corsa, deve assolutamente fare suoi questi due stati. Ron Paul, il candidato ‘libertario’, per la prima volta potrebbe vincere qualche sfida: e’ messo bene nella remota Alaska e in North Dakota. Ma la sua e’ una corsa a parte: malgrado i proclami, non e’ stato mai veramente in lizza per la nomination, semmai il suo interesse e’ portare avanti le sue idee, orgogliosamente minoritarie.

Diverso il discorso per l’italoamericano Rick Santorum. L’ex senatore della Pennsylvania ultra-conservatore, sinora e’ stato l’unico in grado di impensierire seriamente il primato di Romney. La sua speranza e’ che Gingrich, sconfitto al Supertuesday, mercoledi’ mattina, si ritiri dalla corsa e riversi su di lui i suoi consensi, in modo da unificare i voti conservatori contro il ”moderato” del Massachusetts. Ma per farlo deve dimostrare questo martedi’ di essere un candidato alternativo credibile, in grado di rialzarsi dopo la doppia sconfitta, la settimana scorsa, in Michigan e Arizona.

Stavolta, il terreno di sfida tra Romney e Santorum e’ soprattutto l’Ohio, uno degli stati da tenere d’occhio in vista della sfida finale per la Casa Bianca. Qui, nel cuore del Midwest bianco, per settimane Santorum e’ stato avanti. Gioca quasi in casa, visto che la sua Pennsylvania e’ la’ vicino. In palio ci sono ben 66 delegati, anche se saranno distribuiti in modo proporzionale. Tuttavia negli ultimi tempi, Romney s’e’ avvicinato e ora, secondo alcuni sondaggi, sarebbe avanti seppur di poco.

Quello che e’ certo e’ che Santorum qui si gioca moltissime chance di recupero: non a caso il candidato ha scelto di tenere il suo ‘election night party’ a Steubenville, una localita’ dell’Ohio, a mezz’ora dalla sua Pittsburgh, Pennsylvania. Mitt Romney, invece conta di andare bene in Tennessee, in Oklahoma e in Idaho, dove non c’e’ partita per la presenza di una folta comunita’ di mormoni. Stessa storia nel Massachusetts, lo stato del New England che gia’ lo scelse come governatore. Non a caso, Romney ha scelto un lussuoso hotel di Boston per festeggiare la serata che potrebbe consacrare, chissa’ se in modo definitivo, la sua candidatura alla guida del partito repubblicano nella sfida del prossimo 6 novembre contro Barack Obama.