Usa. CIA e FBI, Petraeus travolto nella guerra segreta

di Licinio Germini
Pubblicato il 10 Novembre 2012 - 12:38 OLTRE 6 MESI FA
Lo stemma dell’FBI

WASHINGTON, STATI UNITI -E’ tale l’inimicizia tra le due agenzie federali ed ha combinato tanti guai, che lo storico e analista politico americano Mark Riebling le ha dedicato un libro con un titolo che non lascia spazio a dubbi: ”La Guerra Segreta tra l’FBI e la Cia”, in cui esplora i conflitti tra il primo, incaricato della sicurezza interna, e la seconda, arcinota agenzia di spionaggio estero.

Il cattivo sangue deriva anche dal fatto che FBI e CIA hanno campi d’azione (teoricamente) delimitati: l’FBI non può occuparsi di intelligence all’estero e la CIA non può agire all’interno degli Stati Uniti. Ma non sempre: esempio preminente è l’attacco alle torri gemelle, che ha subito impegnato entrambe le agenzie trattandosi di un attentato sul suolo Usa ma organizzato all’estero.

Altri casi di ”forzata” collaborazione in occasione di traumi nazionali: l’assassinio di John Fitzgerald Kennedy e lo scandalo Watwergate che ha portato alle dimissioni del presidente Richard Nixon.

Secondo Riebling l’assenza di reale cooperazione tra FBI e CIA ha seriamente messo in pericolo la sicurezza nazionale. Si può anche argomentare, secondo certi analisti, che in un certo modo è stato l’FBI a determinare la caduta del generale David Petraeus, capo della CIA e colpevole di adulterio, ma incapace agli occi dell’FBI di aver prevenuto l’uccisione a Bengasi del console americano Chris Stevens. Insomma, una vendetta.

Riebling scrive che le relazioni tra le due agenzie sono sempre state tese, da quando nacque inimicizia tra due giganti dell’intelligence americana, J. Edgar Hoover capo dell’FBI e William Donovan capo dell’Office of Strategic Services (OSS), predecessore della Cia: diverse personalità, missioni e culture aziendali.

Mentre Donovan combatteva nella Seconda Guerra Mondiale, Hoover raccoglieva informazioni sui cittadini, cosa cui Donovan era contrario per ragioni di costituzionalità. Nel corso della Guerra, il presidente Roosevelt decise di dare vita ad una nuova agenzia di intelligence, cosa tenacemente opposta da Hoover, con a capo Donovan.

Lo stemma della CIA

Donovan non esitò ad impiegare agenti comunisti, accettando l’alleanza con i sovietici, di nuovo contro la volontà di Hoover, convinto che ”l’impero sovietico” sarebbe diventato il prossimo nemico degli Stati Uniti dopo la sconfitta del nazismo. Dopo la guerra la neonata CIA si evolse da una disordinata organizzazione quale era stata durante la guerra fino a diventare quella che è oggi, mentre l’FBI di Hoover si è concentrato sulla caccia ai criminali e sui processi a loro carico.