Usa/ La California, da sempre stato guida dell’area occidentale, è ora in crisi. E il Texas ne insidia la leadership

Pubblicato il 10 Luglio 2009 - 02:33 OLTRE 6 MESI FA

Da sempre California e Texas si sono contesi il ruolo di stato egemone dell’area occidentale degli Stati Uniti. Sono infatti i due stati più grandi e più influenti della regione, ma sono sempre stati marcati da profonde differenze. Per più di venti secoli la California è stata più in voga, in virtù di fattori come Hollywood o la Silicon Valley. Invece il Texas era schiavo del cliché del conservatore cristiano in stivali da cowboy.

Ora però la situazione è cambiata: la California sta attraversando un momento di crisi. All’inizio del mese lo stato ha dovuto pagare tutti i suoi debiti, dai rimborsi delle tasse alle borse di studio studentesche. Il governatore Arnold Schwarznegger ha dichiarato che il divario tra entrate e uscite è giunto a 26 miliardi di dollari: tra le altre cose, le università hanno ammesso meno studenti e molti carcerati sono tornati in libertà.

Tra i motivi principali di questa crisi c’è sicuramente la disoccupazione, che, giunta all’11,5%, ha superato di due punti la media nazionale. In città come Fresno, Merced ed El Centro, le liste di collocamento sono più piene che a Detroit. Inoltre l’economia californiana è strangolata dalle misure fiscali: la tassa sul reddito è la seconda più alta del Paese, superata solo da quella delle Hawaii.

Di contro, il Texas ha un tasso di disoccupazione minore rispetto alla media nazionale, un sistema governativo più snello e una politica più tollerante verso le minoranze, che potrebbero portare Houston a diventare la città con più neri e più lesbiche.

Quale dei due è dunque migliore? La verità sta probabilmente nel mezzo: il Texas non ha raggiunto ancora il livello culturale e formativo della California. La California invece dovrebbe imitare dal Texas un sistema governativo più snello e politiche d’immigrazione meno restrittive nei confronti degli ispanici provenienti dal Messico.