Usa: Le mega-bombe non nucleari di Obama che spaventano i russi

Pubblicato il 23 Aprile 2010 - 14:19 OLTRE 6 MESI FA

Se le cose andranno come teorizzano funzionari dell’amministrazione di Barack Obama ed alti ufficiali delle forze armate Usa, l’arsenale nucleare americano diventerà, se non inutile, certo meno importante di quanto non è  ora. Secondo quanto rivela il New York Times, infatti, gli Stati Uniti hanno, o si accingono ad avere, una nuova generazioni di armi che, pur non essendo nucleari, produrranno sostanzialmente gli stessi effetti.

Si tratta di missili che dagli Stati Uniti potranno raggiungere qualunque angolo del mondo in meno di un’ora e colpire l’obiettivo con la massima precisione.

Le preoccupazioni riguardo alla nuova tecnologia sono così forti che Obama ha dovuto acconsentire alle richieste russe di eliminare uno di questi ordigni per ogni missile disarmato da Mosca nel quadro del trattato Start firmato da Obama e dal presidente russo Dimitri Medvedev a Praga due settimane fa.

A questa super-arma è stata dato il nome di Prompt Global Strike (Rapido Colpo Globale) ed è costruita in maniera di far saltare in aria la caverna dove si nasconde Osama Bin Laden (ammesso che si nasconda in una caverna), distruggere un missile nordcoreano mentre viene trasporato sulla rampa di lancio, o ridurre ad un cumulo di macerie un sito nucleare iraniano. L’ordigno trasporterà un’ ogiva non nucleare ad altissima velocità e con una potenza disruttiva di un’arma atomica.

L’idea di questa mega-bomba non è nuova. Obama l’ha ereditata dal suo predecessore George Bush, che assiene ai suoi consiglieri immaginava di sostituirla ai missili di cui sono armati i sottomarini nucleari. Bush ci rinunciò perchè in colloqui faccia a faccia i leader russi si mostrarono preoccupatissimi.

Come avrebbero fatto, argomentarono infatti, a sapere se un ordigno diretto contro di loro era la mega-bomba o un missile con testata nucleare? La loro esatta capacità di ritorsione, nucleare o no, sarebbe stata impedita. Bush concluse che i russi avevano ragione e la cosa finì lì.

Ma il ministro della difesa Robert Gates, che prima di stare con Obama era nell’amministrazione Bush, ha ritirato fuori l’idea sottoponendola ad Obama che, ha detto Gates in una intervista all’Abc, ”l’ha accolta favorevolmente”.

Ne è riprova una recente intervista del presidente col New York Times in cui ha detto che la mega-bomba è parte di uno sforzo per ”dare meno enfasi alle armi nucleari” assicurando al contempo che ”le nostre capacità con le armi convenzionali siano un deterrente efficace in tutte le circostanze tranne le più estreme”.