Midterm negli Usa, la missione dei Repubblicani dopo il voto: fermare Sarah Palin

Pubblicato il 1 Novembre 2010 - 17:34 OLTRE 6 MESI FA

Sarah Palin

Fermare Sarah Palin e la sua corsa verso le elezioni presidenziali del 2012. E’ questa la ‘mission’ a cui sta già pensando lo stato maggiore repubblicano. Lo scrive in bella evidenza il sito specializzato nei palazzi di Washington, Politico.com, a poche ore all’apertura delle urne del voto di medio termine.

Il Grand Old Party vive infatti questa vigilia con sentimenti contrastanti: da un lato non vede l’ora di riprendersi Capitol Hill, dando una sberla elettorale a Barack Obama e ridimensionare così la sua leadership.

D’altro canto, però, guarda oltre il voto di martedì e pensa già con angoscia a un probabile scenario futuro, in cui l’ex sindaco di Wasilla, sull’onda dell’entusiasmo e dell’exploit del ‘Tea Party’, possa diventare la candidata repubblicana alle elezioni che faranno la differenza, quelle del 2012 per la Casa Bianca. Una prospettiva che tantissimi repubblicani, scrive Politico.com, considerano un disastro, una specie di maledizione divina.

Secondo questi strateghi, citati dal sito in forma anonima, Sarah Palin contro Barack Obama non avrebbe infatti alcuna possibilità di successo. Sinora l’ex ‘pitbull con il rossetto’ è stata vaga sulla sua reale volontà di fare il grande salto, cercando di confondere le carte.

”Sono pronta a presentarmi – ripete da settimane – solo se non ci sarà nessun altro”. Ma tutti sanno, lei per prima, che la lotta è già partita e, come sempre, sarà durissima.

Mitt Romney e Newt Gingrich da mesi stanno già scaldando i motori, e tanti altri, basti pensare a Marco Rubio, la stella repubblicana della Florida, aspettano il trionfo di martedì 2 novembre per organizzare le proprie truppe in vista del novembre 2012.

Il retroscena di Politico.com ha già comunque provocato una serie di reazioni polemiche. La prima a replicare, molto seccata, è proprio Sarah Palin. Poche ore dopo la pubblicazione on-line dell’articolo, s’è presentata alla Fox, di cui è una collaboratrice strapagata, per dire la sua, attaccare questi suoi anonimi detrattori e il giornale che ha pubblicato le loro opinioni: ”Si tratta di persone molto coraggiose che puntano a guidare la nazione e governare il mondo. Tuttavia non lo sono abbastanza da mettere il loro nome accanto a delle frasi comparse su un sito”.

Poi se la prende con Politico.com: ”Un giorno il giornalismo era raccontare i fatti. Ora invece è riferire opinioni di chissà chi, senza citare la fonte. Tutto ciò e veramente deludente, e non fa bene a nessuno. Ma purtroppo ci sto facendo l’abitudine”.

Interviene, ovviamente a sua difesa, perfino Micheal Steele, il presidente del partito repubblicano. Steele non vuole assolutamente che tensioni interne finiscano per offuscare l’immagine di unità del fronte conservatore, raggiunta faticosamente nelle ultime settimane. Soprattutto alla vigilia del voto.

”Questi dirigenti repubblicani che parlano in forma anonima – attacca Steele sulla Cnn – devono stare zitti. Oggi siamo tutti impegnati a vincere le elezioni di martedì. Non stiamo minimamente pensando a quelle del 2012. Se un giorno Sarah Palin vorrà candidarsi alle primarie presidenziali del nostro partito, e i nostri elettori la votassero, ovviamente ne sarei felice. Perché non dovrei esserlo?”.