Usa, il discorso sullo Stato dell’Unione di Obama: innovazione, ricerca e lotta al deficit le parole d’ordine

Pubblicato il 26 Gennaio 2011 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA

Barack Obama

WASHINGTON -Più che un discorso quasi un appello: un appello all’unità, del paese e del congresso. E l’apprezzamento, almeno, è stato unanime.

Innovazione, ricerca, riforme e infrastrutture, ma anche lotta al deficit, tagliando le spese non necessarie e investendo nei punti forza: la spesa del governo ”è insostenibile. Dobbiamo assumerci la responsabilità del nostro deficit”. Il presidente Barack Obama delinea le sfide che gli Stati Uniti, ”il paese di Edison e dei fratelli Wright, di Google e di Facebook”, si trovano ad affrontare per restare competitivi a livello mondiale, crescere e creare posti di lavoro.

”La competizione per l’occupazione è reale ma non ci scoraggeremo” afferma Obama nel discorso sullo Stato dell’Unione, avvertendo: le misure prese ”negli ultimi due anni ci hanno allontanato dalla recessione ma per vincere il futuro dobbiamo affrontare” nuove sfide. Fra queste il deficit, che – propone Obama – può essere ridotto di 400 miliardi di dollari in 10 anni congelando le spese discrezionali per 10 anni.

”L’ordine economico mondiale è cambiato e gli Stati Uniti devono innovarsi per mantenere la loro leadership”. Da qui l’invito a uno spirito bipartisan, a una ”responsabilità condivisa”: ”In gioco non c’è solo chi vincerà le prossime elezioni, dopotutto abbiamo già avuto un’elezione. In gioco ci sono nuovi posti di lavoro e nuove industrie che potrebbero radicarsi nel nostro paese o altrove. C’è il fatto del premiare il duro lavoro e la nostra gente. C’è il fatto di sostenere che l’America non è solo un posto su una cartina ma un faro nel mondo”.

Repubblicani e democratici devono lavorare insieme. ”A due anni di distanza la peggiore recessione che molti di noi hanno sperimentato, la Borsa è tornata a salire, i profitti delle aziende ad aumentare. L’economia è tornata a crescere” precisa Obama mettendo in evidenza che resta ”ancora del lavoro da fare”.

Gli Usa ”non hanno mai misurato i progressi solo tenendo conto di questi parametri. Noi misuriamo i progressi con il successo della nostra gente, con i posti di lavoro che si possono trovare e con la qualità della vita che questi posti offrono. Con le prospettive dei titolari di piccole e medie imprese, che sognano di trasformare una buona idea in un’azienda di successo, con le opportunità che offriamo ai nostri figli. Questo è il progetto sul quale” aggiunge rivolgendosi a repubblicani e democratici ”gli americani vogliono che lavoriamo. Insieme”.

Per rilanciare l’economia è necessario aumentare le esportazioni, l’istruzione e l’innovazione. Obama punta ad aumentare la spesa in ricerca e sviluppo, facendola salire ai massimi, rispetto al pil, da quando Kennedy era presidente. E fissa un obiettivo: l’80% dell’elettricità americana arriverà da fonti di energia pulite entro il 2035. Gli Usa devono – aggiunge – diventare il primo paese con 1 milione di veicoli elettrici entro il 2015. Ma crescita e la competività americana passano anche per la riforma del governo, che va snellito, per il taglio delle tasse sulle imprese, per le infrastrutture (in 25 anni l’80% degli americani avrà accesso a treni veloci e una copertura di internet wireless per il 98% della popolazione) e il risanamento dei conti.

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