Usa. Obama sotto pressione perchè prenda posizione sui matrimoni gay

Pubblicato il 8 Maggio 2012 - 12:44 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente Barack Obama

WASHINGTON, STATI UNITI – Il presidente Barack Obama ha appena aperto ufficialmente la sua campagna elettorale ed e’ gia’ alle prese con la prima grana: la questione delle nozze gay. Il pressing su di lui perche’ prenda una chiara e definitiva posizione a favore dei matrimoni omosessuali si e’ fatto insistente nelle ultime ore, dopo la fuga in avanti del vicepresidente Joe Biden, che in un’intervista televisiva si e’ schierato apertamente per il riconoscimento dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.

”Sono assolutamente a mio agio con l’idea che un uomo possa sposarsi con un altro uomo, o una donna con un’altra donna. Si tratta – ha detto Biden – di cittadini che devono avere gli stessi diritti civili degli altri, le stesse liberta’. Non vedo alcuna differenza”. ”Il vicepresidente ha espresso una sua opinione personale”, si e’ limitato a commentare il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, ricordando comunque come il presidente da sempre ”sostiene i diritti dei gay e la lotta contro ogni discriminazione”. E ricordando come sotto la sua amministrazione siano stati fatti molti progressi in questo senso.
Ma Obama, che prima di approdare alla Casa Bianca aveva espresso in piu’ di un’occasione la stessa posizione di Biden, da quando e’ divenuto presidente si e’ sempre dichiarato favorevole alle unioni civili tra gay, senza pero’ mai parlare esplicitamente di ‘matrimonio’. Del resto la giustificazione per questa sua reticenza e’ la stessa adottata per tante altre delicatissime questioni, come quella della pena di morte: non e’ una materia di competenza federale, ma qualcosa su cui possono decidere solo i singoli Stati.

Tra l’altro proprio in questi giorni sia il Nord Carolina che il Maine voteranno su una norma che vieta le nozze gay. Mai come in questo momento, pero’, Obama deve fronteggiare una vera e propria ‘fronda’ interna alla sua amministrazione. Dopo Biden, infatti, anche il ministro dell’Istruzione, Arne Duncan, in un’altra intervista si e’ detto totalmente favorevole ad una legittimazione delle nozze omosessuali, sposando in pieno la linea del vicepresidente.

E il primo a sollevare la questione alcuni giorni fa era stato un altro membro del governo, Shaun Donovan, responsabile all’edilizia e allo sviluppo urbano. La pressione sul presidente da parte degli elettori gay – tra cui anche molti dei ricchi donatori della sua campagna elettorale – non e’ mai stata cosi’ forte come in queste ore. La richiesta e’ quella di inserire il riconoscimento dei matrimoni omosessuali nella piattaforma del partito democratico che a settembre si appresta a celebrare la sua convention.

La Casa Bianca, pero’, continua a mostrare freddezza su un argomento troppo delicato da affrontare a pochi mesi da elezioni presidenziali quanto mai incerte, con stati come l’Ohio, la Pennsylvania e la Virginia che potrebbero punirlo per una sua fuga in avanti. Obama sa bene che una sua presa di posizione su tale argomento scatenerebbe una durissima polemica con i repubblicani, e mettendo a rischio il voto di gran parte dell’elettorato cattolico, soprattutto tra gli ispanici.

Per questo le parole di Biden sono state minimizzate dall’entourage di Obama e dal portavoce della Casa Bianca Jay Carney, dai quali è subito arrivato un chiaro messaggio: il vicepresidente non stava parlando a nome del presidente. Grande la delusione dei leader delle associazioni che difendono i diritti dei gay che in questi anni hanno sperato in un’apertura piu’ netta da parte di Obama. Apertura che per ora non sembra arrivare.