Usa, sondaggio. Per Obama metà dei democratici vogliono nel 2012 una ”superprimaria”

Pubblicato il 31 Ottobre 2010 - 13:08 OLTRE 6 MESI FA

Gli elettori democratici sono quasi ugualmente divisi sulla possibilità che alle elezioni per la Casa Bianca del 2012 il presidente Barack Obama debba assogettarsi ad una elezione primaria con il candidato democratico che ha raccolto il magior numero di voti elettorali in tutte le precedenti primarie, secondo quanto ha accertato un sondaggio Associated Press-Knowledge Networks.

Altrettato divisi si mostrano sulla possibilità che Obama faccia la fine del ”one term president”, ovvero liquidato dopo il primo mandato dal suo avversario republicano.

Il sondaggio ha seguito un gruppo di persone statisticamente selezionate ed i loro punti di vista fin dall’inizio della campagna presidenziale del 2008. Il 51 per cento dell’elettorato nel suo insieme ritiene che Obama dovrebbe essere sconfitto nel 2012, mentre coloro che vogliono la sua rielezione sono il 47 per cento, una differenza minima ma pur sempre imbarazzante per un presidente in carica.

Quando all’idea che prima di svolgere il suo secondo mandato Obama debba affrontare in una ”superprimaria” il candidato democratico con più voti elettorali, allo stato dei fatti sembra più fantapolitica che altro, essendo il mandato presidenziale stabilito dalla costituzione al massimo in otto anni, periodo di tempo che può essere interrotto solo da un impeachment, come quello che sloggiò dalla Casa Bianca Richard Nixon nel 1974.

In ogni caso, stando al sondaggio, tra i democratici i favorevoli a questa ”superprimaria” – mai verificatasi prima negli Stati Uniti – sono il 47 per cento, e i contrari il 51 per cento. Anche qui, lo scarto è minimo. Il sondagio non ha chiesto agli intervistati se avessero in mento qualcuno da opporre a Obama.

Analisti politici ed esperti demoscopici avvertono che la scarsa popolarità di Clinton sarebbe causata più dalla frustrazione degli americani per lo stato comatoso dell’economia, che dalla questione vera e propria della sua rielezione. Essendo la prossima elezione presidenziale lontana due anni, una eternità in politica, la popolarità del presidente potrebbe risalire qualora l’economia si riprendesse o accadessero fatti imprevisti.

Ma alla fine dei conti il sondaggio dimostra quanto si sia logorata la popolarità di Obama dagli euforici tempi dell’inizio mandato. Ed illustra anche le perduranti inimicizie nate durante la campagna elettorale del 2008, quando Obama e Hillary Clinton si divisero praticamente il voto popolare. Gli analisti politici di entrambi i partiti affermano che i risultati del sondaggio sono un avvertimento per il presidente, la cui campagna per la rielezione comincerà a prendere forma già l’anno prossimo.