Usa pronti a inviare truppe prima linea in Iraq e Siria
Pubblicato il 27 Ottobre 2015 - 15:36 OLTRE 6 MESI FA
NEW YORK – Non più solo raid aerei ma “boots on the ground”, truppe vere e proprie vicino alla prima linea in Iraq e Siria: secondo quanto scrive il Washington Post, l’amministrazione guidata da Barack Obama sta valutando un’azione più concreta per cercare di raggiungere maggiori risultati nella lotta contro i terroristi dell’Isis.
Il quotidiano di Washington cita alcuni consiglieri della sicurezza nazionale che negli ultimi giorni hanno aumentato il proprio pressing sulla Casa Bianca per un intervento più massiccio in Medio Oriente.
Se così fosse, si tratterebbe di una escalation importante del ruolo dell’America in Iraq e Siria. La decisione finale spetta al presidente Obama. Ancora non è chiaro quanto dovrebbero essere aumentate le truppe sul territorio, anche se al momento si parla di un numero limitato di militari.
Il dibattito sulle misure proposte, che porterebbe per la prima volta un numero limitato di forze speciali sul terreno in Siria e i consiglieri militari più vicino alle zone di combattimento in Iraq, giunge nel momento in cui il capo del Pentagono, Ashton Carter, sta facendo pressioni sui militari per sviluppare nuove opzioni per un coinvolgimento maggiore in Iraq, Siria e Afghanistan. Anche se, precisa il Washington Post, le truppe non avrebbero un ruolo diretto nei combattimenti.
Le raccomandazioni arrivano su richiesta di Obama e riflettono le preoccupazioni dei suoi principali consiglieri secondo cui la battaglia in Iraq e in Siria è ad un punto morto e sono necessarie nuove idee per generare un nuovo slancio contro gli jihadisti. Le altre opzioni sul tavolo, più costose ed ambiziose, come la no fly zone o le zone ‘cuscinetto’ che richiederebbero decine di migliaia di truppe sul terreno per proteggere civili innocenti, non hanno comunque ricevuto il sostegno degli alti consiglieri di Obama.