Usa-Russia/ Firmato accordo su disarmo nucleare e transito verso Afghanistan. Restano divergenze su scudo antimissile

Pubblicato il 6 Luglio 2009 - 19:44 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e il presidente russo Dmitry Medvedev hanno firmato lunedì un accordo sul disarmo nucleare che prevede la riduzione degli arsenali atomici a 1.500-1.675 testate e 500-1.100 vettori balistici per ciascun Paese entro 7 anni, a quanto riferisce il New York Times. Il memorandum non ha valore giuridico ma solo politico e serve da base per il proseguimento dei negoziati sul rinnovo del Trattato Start I, che scade il 5 dicembre.

Superate le divergenze sul taglio degli arsenali atomici, resta invece ancora il completo disaccordo sul progetto di scudo antimissile che Washington vuole installare in Repubblica Ceca e Polonia. Lo ha sottolineato il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov: «Nella dichiarazione congiunta dei due presidenti si legge che le parti vogliono continuare a discutere su come rilanciare la cooperazione per reagire alla diffusione dei missili balistici. Ciò significa che noi non siamo ancora d’accordo nel valutare quali sono le conseguenze di certe decisioni dell’amministrazione Usa», ha aggiunto, ricordando che «per noi il problema rimane aperto».

Un altro punto sui quali si è invece registrata un’intesa è quello legato all’autorizzazione della Russia all’utilizzo del suo spazio aereo per il transito di soldati e materiali militari statunitensi verso l’Afghanistan. In base all’accordo, gli Usa potranno compiere sino a 4.500 voli l’anno senza pagare dazi o senza scali intermedi. Per gli Usa, ha rilevato un funzionario dell’amministrazione Obama, questo comporterà un risparmio di 133 milioni di euro l’anno.

Il presidente americano si è detto ottimista circa i risultati della sua visita a Mosca, dicendo che si possono ottenere «straordinari progressi» in vari campi «se lavoriamo insieme». Obama ha citato in particolare i temi della sicurezza, dell’energia e della tutela ambientale.

«Washington e Mosca – ha detto – hanno più cose in comune che differenze e se lavoriamo duro nei prossimi giorni possiamo fare straordinari progressi che porteranno benefici ai popoli di entrambi i Paesi». Dal canto suo, Medvedev ha affermato che la visita di Obama a Mosca «è un evento importante nella storia delle relazioni russo-statunitensi che aiuterà ad aprire nuove pagine».

Nel vertice moscovita i due presidenti hanno istituito una commissione presidenziale per la cooperazione bilaterale in 13 campi capeggiata dai due leader e coordinata rispettivamente dai capi delle due diplomazie, Sergei Lavrov e Hillary Clinton.

Tra i settori individuati figurano l’energia nucleare, la sicurezza nucleare, il controllo degli armamenti, la sicurezza internazionale, la politica estera, la lotta al terrorismo e alla droga, le relazioni commerciali ed economiche, la tutela dell’ambiente, l’agricoltura, la scienza, lo spazio, la sanità, le situazioni di emergenza, lo sviluppo della società civile, l’istruzione e gli scambi culturali. In programma, in futuro, anche altri settori, tra cui la cooperazione militare nel campo della difesa e dei servizi segreti per l’estero. Hillary Clinton sarà a Mosca in autunno per un primo incontro di lavoro.

Martedi Obama incontrerà a colazione il premier russo Vladimir Putin – ancora molto potente, nonostante l’anno scorso abbia lasciato la presidenza – che il capo della Casa Bianca ha accusato nei giorni scorsi di avere ancora «un piede nella Guerra Fredda». In seguito vedrà anche Mikhail Gorbaciov, ultimo segretario del partito comunista sovietico.