Usa, Ucraina. Congresso accusa intelligence: ”Informa su fatti già accaduti”

Pubblicato il 6 Marzo 2014 - 10:28 OLTRE 6 MESI FA
Il quartier generale della Cia a Langley, Virginia

Il quartier generale della Cia a Langley, Virginia

USA, WASHINGTON – Gli 007 Usa tornano sotto accusa: dopo le defaillance degli ultimi anni, sono stati colti di sorpresa anche dalla repentina reazione militare di Vladimir Putin alla defenestrazione del suo ‘alleato’ ucraino Viktor Ianukovich. Lo affermano diversi membri del Congresso, mentre il capo dell’intelligence reagisce e tramite un portavoce ribatte: prima e durante la crisi in Ucraina, abbiamo raccolto e fornito informazioni “preziose e tempestive”.

Le polemiche pero’ montano, tanto che la questione e’ stata affrontata anche in una riunione della Commissione intelligence del Senato. “Dobbiamo dispiegare meglio le nostre capacità… abbiamo grandi risorse e non dovrebbe essere possibile che la Russia entra in Crimea e ne prende il controllo e noi lo sappiamo solo a cose fatte”, ha poi dichiarato a Politico.com Dianne Feinstein, presidente della Commissione.

L’analoga Commissione alla Camera intende dal canto suo ordinare una revisione sulle analisi secondo cui l’intelligence aveva previsto la settimana scorsa che Mosca non avrebbe ordinato un’invasione in Ucraina. Il deputato Mike Rogers, che la presiede, non e’ arrivato a parlare di fallimento, ma ha notato che quanto meno ci sono state divergenze tra un’agenzia e l’altra e ha affermato che e’ stata appunto avviata “una revisione per vedere quali pezzi mancano”. Perche’, ha detto, in un rapporto si affermava che “niente sarebbe accaduto nelle prossime 24 ore e questo era sbagliato”, ma in un altro caso la conclusione di “una seconda agenzia risultava diversa”.

Secondo il Los Angeles Times, in un briefing a porte chiuse per membri del Congresso giovedi’ scorso, il numero due della National Intelligence, Robert Cardillo, non avrebbe inoltre indicato che una azione militare russa potesse essere imminente. E le battute critiche dei parlamentari si susseguono, bipartisan. “Credo che i passi russi siano arrivati come una sorpresa”, ha affermato anche un altro membro della Commissione Intelligence della Camera, Adam Schiff. “Non so bene quale sia la questione…ma e’ abbastanza chiaro che non ci sono state indicazioni che su cio’ che e’ poi accaduto”, gli ha fatto eco il collega del Senato Saxby Chabliss,

Tagliente come sempre il senatore repubblicano John McCain: “Credo sia molto chiaro che l’intera operazione ha colto di sorpresa l’amministrazione e l’intelligence, ma non doveva succedere”. Si tratta di accuse che bruciano alla comunità d’intelligence Usa, gia’ finita sulla griglia per errori clamorosi: dal non essere riuscita a prevedere gli attacchi dell’11 settembre 2001, alle fantomatiche armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, fino alla piu’ recente mancata previsione della primavera araba o dell’attacco al consolato Usa a Bengasi. L’ufficio del direttore della National Intelligence ha risposto alle ultime critiche affermando, tramite un portavoce, che “prima e durante la situazione in Ucraina l’intelligence ha fornito informazioni preziose e tempestive che hanno aiutato i responsabili politici a comprendere la situazione sul campo e adottare decisioni informate”.

Tuttavia, e’ probabile che questo caso accelerera’ una gia’ ventilata riforma affinche’ i 70 miliardi di dollari che gli Usa investono ogni anno in intelligence vengano utilizzati in maniera diversa. Magari tornando a rafforzare i vecchi sistemi di raccolta informazioni sul campo e a ricalibrando gli obiettivi, spostando risorse dall’antiterrorismo verso i dossier relativi agli ‘avversari’ di sempre come Russia e Cina