WASHINGTON (USA) – Il Presidente dell’Uruguay José “Pepe” Mujica, noto come “il capo di Stato più povero del mondo”, ha incontrato alla Casa Bianca il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. Questa è la prima visita ufficiale di un Presidente uruguaiano dopo quella di Tabaré Vázquez del 2006. Obama ha detto di essere “costantemente impressionato” dai progressi raggiunti nel Paese sudamericano da quando l’ex guerrigliero ha assunto l’incarico nel 2010.
Durante l’incontro Obama ha espresso il suo desiderio di espandere il commercio tra le due nazioni, così come gli scambi di docenti e studenti. Nel faccia a faccia con la stampa i due presidenti non hanno fatto esplicito riferimento a temi caldi come la liberalizzazione della marijuana nel Paese sudamericano o la disponibilità dell’Uruguay ad accogliere ex detenuti della base militare americana a Guantanamo (Cuba), dopo che Mujica si era detto disposto ad aiutare Obama a chiudere il carcere “accogliendo gente che ora è lì”, perché vivano nel suo Paese “come cittadini comuni”.
Secondo quanto riportato dal quotidiano argentino La Nación, Obama apprezzerebbe le “nuove idee” di Mujica in materia di democrazia e diritti umani, essendo “un leader in tutto l’emisfero su questi temi”. Meno “tenero” il Presidente uruguaiano che ha ricordato come tra gli obiettivi della sua visita ci sia quello di carpire “conoscenza e ricerca, soprattutto nel settore agricolo”, affinché il continente sudamericano sia in grado di produrre grandi quantità di cibo per sfamare il mondo”.
Il 78enne Mujica ha infine criticato l’industria del tabacco statunitense, dopo la disputa giudiziaria in corso contro il colosso Philip Morris, venuta in essere in seguito alla promulgazione delle nuove leggi antifumo approvate in Uruguay.
“Presidente chi vi parla è un fumatore di lungo corso. Ma nel mondo ogni anno muoiono otto milioni di persone a causa del fumo. E questo è molto di più delle due guerre mondiali. È un omicidio. Siamo impegnati in una lotta molto dura e lotteremo contro interessi molto forti. I governi non dovrebbero essere coinvolti in cause private, ma qui stiamo combattendo per la vita”, ha concluso Mujica.