Usa, lo Utah pensa a legalizzare gli immigrati clandestini. Un modello per la riforma nazionale?

Pubblicato il 11 Aprile 2011 - 20:57 OLTRE 6 MESI FA

utah_immigrationUSA – Lo Stato mormone dello Utah pensa alla legalizzazione degli immigrati clandestini se residenti già da qualche tempo. Il governatore Gary Herbert ha firmato una proposta di legge che consente agli stranieri, irregolari e con un lavoro di legalizzare la loro posizione.

Come? Devono pagare una multa da 2500 dollari e almeno a livello statale risulterebbero in regola. Il problema si pone però a livello federale perché permetterebbe una regolarizzazione di chi è entrato illegalmente negli Stati Uniti e quindi viola la legge.

In un paese che vota a maggioranza Repubblicani e che è legato alla Chiesa dei mormoni il valore simbolico di questo tentativo di gestire i clandestini ha una ragione principalmente economica. Il messaggio che si vuole fare passare è quello dell’importanza degli immigrati nella macchina produttiva e consente di fatto agli imprenditori di assumere i lavoratori irregolari per due anni tramite il cosiddetto guest worker permit, una sorta di sanatoria per potere ingaggiare per due anni i clandestini.

L’opposizione sostiene invece che una mossa di questa portata incentiverebbe soltanto l’immigrazione clandestina senza riuscire a gestirla come una sorta di amnistia che così estinguerebbe il reato e non per un singolo caso. Fra questi ci sono i Tea parties che invocano anche l’incostituzionalità della norma.

Adesso l’Utah potrebbe diventare un modello anche per altri Stati per evitare che si arrivi a una legge che criminalizza l’immigrazione come in Arizona. Indiana, Maine, Georgia e Kansas sono fra questi.

I leader, governo e anche molte associazioni, sono pronti ad affrontare la sfida perché l’Utah porti la questione statale a questione generale degli Usa, con un piano ad hoc e di riferimento nazionale.