Vaticano: Flaminia Giovanelli, per la prima volta donna laica ai vertici della curia

Pubblicato il 22 Gennaio 2010 - 12:30 OLTRE 6 MESI FA

Per la prima volta una donna laica è entrata a far parte dei vertici della curia. Papa Ratzinger ha promosso sotto-segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace Flaminia Giovanelli, finora funzionario del dicastero, affidandole un incarico che finora era sempre stato appannaggio di monsignori. Dopo suor Enrica Rosanna, la religiosa che da qualche anno ricopre il ruolo di sottosegretario alla Congregazione dei religiosi, un’altra donna sale la scala gerarchica d’Oltretevere.

Sessantadue anni ben portati, Flaminia Giovannelli è una apprezzata esperta di economia e di politiche sociali, tanto è sempre stata coinvolta attivamente nelle stesure dei principali documenti del pontificio consiglio. Figlia di diplomatici, crescita a Bruxelles, è laureata in Scienze politiche alla Sapienza e parla correntemente quattro lingue. Ha iniziato a lavorare in Vaticano nel 1974, quando ancora c’era Paolo VI, l’ideatore del dicastero. Agli inizi del pontificato di Giovanni Paolo II ha contribuito a tenere i contatti con l’allora neonato sindacato di Solidarnosc. Si è subito fatta apprezzare per la sua abilità nel portare avanti questioni spinose. Da tempo è molto attiva nel campo del volontariato. A Trastevere è molto conosciuta per sfrecciare via in bicicletta sfoggiando colorati cappellini.

«Il mio lavoro – ha confidato la Giovanelli alla Radio Vaticana – è più di un lavoro, più di una attività lavorativa: è diventata una specie di vocazione, lo dico spesso ai gruppi che vengono qui a visitarci, molto numerosi, ed anche ai miei giovani colleghi: io non credo che ci sia un lavoro altrettanto appassionante come quello che abbiamo qui, in cui abbiamo veramente il polso delle gioie e delle sofferenze di tutto il mondo, minuto per minuto». Quanto agli impegni futuri che l’attendono sicuramente c’è la grande questione dei cristiani in Medio Oriente dove la libertà religiosa scarseggia e l’emigrazione all’estero aumenta di anno in anno.

L’arrivo della nuova sotto-segretaria fa ben sperare. Le donne che lavorano negli uffici vaticani attuallmente non sono tante, circa il 20 per cento, e tutte in posti subordinati rispetto ai colleghi maschi, anche se la maggior parte di coloro che passano le selezioni per essere assunte hanno curriculum di tutto rispetto, conoscono le lingue e spesso sono plurilaureate. Papa Ratzinger nel corso del suo pontificato, ha più volte spezzato una lancia a favore della condizione femminile, dicendosi favorevole all’introduzione della par condicio.